Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

mercoledì, febbraio 08, 2006

“AL LUPO AL LUPO”, LA LEGA TORNA ALLA SECESSIONE

di Giacomo Stucchi

Alcuni osservatori rimproverano alla Lega di essere tornata ai temi del secessionismo e della Padania libera e fanno notare come soltanto negli ultimi giorni, durante i quali ci si appresta a sciogliere le Camere per la fine della legislatura, il Carroccio rivendica la sua identità. Come se questo, ammesso che sia così, fosse un delitto. In realtà noi non abbiamo mai abiurato nulla né del nostro programma politico né dei simboli che lo caratterizzano, anzi. Persino la denominazione dei gruppi parlamentari, Lega Nord Federazione Padana, ha sempre indicato senza ombra di dubbio quale fosse il nostro obiettivo. Il problema semmai riguarda coloro che nel nostro Paese inneggiano ancora ai simboli della tirannia, per esempio la falce e il martello, senza che questo procuri il minimo scandalo. Oppure coloro che dovendosi costruire un immagine moderata, più consona a ruoli di governo, hanno rinnegato senza esitazioni le radici del loro partito. A noi invece nessuno può imputarci alcunché, tanto meno di aver abbandonato la strada maestra indicata dagli elettori sostenendo per quasi cinque anni il governo Berlusconi. Un periodo durante il quale i ministeri e i ruoli istituzionali non sono mai stati il fine ma lo strumento attraverso il quale raggiungere il nostro obiettivo, che resta quello del federalismo. La nostra esperienza di governo ha permesso di ottenere anche importanti risultati, come la legge sull’immigrazione Bossi-Fini, che persino l’Unione europea e alcuni Stati membri ci copiano, che ha introdotto il criterio per cui non si entra nel nostro Paese se non si ha un contratto di lavoro; o come la nuova legge sulla legittima difesa che, ispirandosi al principio di non far finire in galera coloro che per difendersi sono costretti a mettere in pericolo la vita dei malviventi, risponde all’esigenza di una maggiore sicurezza che in questo momento tutti i cittadini, e non solo gli elettori della Lega, chiedono alle istituzioni. Insomma, questi ultimi anni, così come tutta la storia della Lega, dimostrano che l’occupazione delle poltrone allo scopo di acquisire potere, magari per elargire prebende ad amici o parenti, oltre a non esserci mai stata, non fa parte della nostra cultura. Non dimentichiamo del resto che nel 1994 Umberto Bossi, quando capì che Berlusconi non avrebbe mai realizzato le riforme per le quali la Lega aveva accettato di allearsi con Forza Italia nelle Regioni del Nord, non esitò un istante a far cadere il suo primo governo. Anche allora la Lega non abbandonò né i suoi ideali né i suoi simboli, che non sono né di destra né di sinistra perché il Carroccio ha connotazioni territoriali e non ideologiche. Tutto questo è sempre stato sotto gli occhi di tutti, della pubblica opinione, dei mass media, dei falsi ben pensati sempre pronti a gridare “al lupo al lupo” quando le circostanze elettorali lo richiedono. Ma questa ipocrisia, di destra e di sinistra, non ci riguarda. Come non ci interessa chi nell’Unione fa finta di scandalizzarsi perché alle prossime elezioni politiche il movimento federalista del Nord sarà alleato con quello dell’autonomia del Sud guidato da Raffaele Lombardo, ovvero l’uomo che D’Alema ha sfacciatamente “corteggiato” andandolo ad ossequiare al congresso di Bari del suo partito, il Movimento per l’Autonomia, pur di avere i suoi voti nell’Isola. Ma Lombardo è uomo accorto e sa che solo alleandosi con un partito autenticamente popolare e legato al territorio, qual è la Lega Nord Padania, potrà sperare di raggiungere gli obiettivi politici che si è posto per far uscire il Mezzogiorno dalle secche dell’assistenzialismo e farlo camminare una volta per tutte con le proprie gambe.