Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, febbraio 07, 2006

LEGA E MPA, INTERESSI COMUNI

di Giacomo Stucchi

L’alleanza del Carroccio con il Movimento per l’Autonomia, guidato dall’europarlamentare e presidente della Provincia di Catania, Raffaele Lombardo, ha delle ragioni precise. Il ministro per le Riforme Roberto Calderoli ha già spiegato i termini dell’accordo, ma vale la pena ritornarci sopra. La Lega Nord Padania e l’MpA sono al momento gli unici movimenti fortemente radicati nel territorio e già in questo hanno una caratteristica comune. C’è poi un altro aspetto: tutti e due i partiti vogliono lo sviluppo e la crescita tanto del nord quanto del sud, ma l’esperienza politica di questi anni ci ha insegnato che per ottenere questo risultato non serve uno scontro tra popoli e culture. Anzi, una dicotomia tra nord e sud rischia di fare il gioco dei partiti centralisti, che tanto nel Polo quanto nell’Unione, sono la maggior parte e solo a parole dicono di voler cambiare le cose mentre in realtà vogliono mantenere lo status quo. Peraltro, un Mezzogiorno emancipato e finalmente avviato sulla strada dello sviluppo, che abbandoni per sempre lo sterile assistenzialismo degli ultimi decenni, non può fare che del bene a tutto il Paese. Di questo ne sono convinti Lombardo e i suoi sostenitori. Anche perché per realizzare le grandi infrastrutture, indispensabili per lo sviluppo delle regioni del sud, ci sono altre strade, come quella dei fondi strutturali europei. Ma per far questo occorre che movimenti popolari e radicati sul territorio si alleino per far fronte comune e portare in Europa le istanze delle regioni. La Lega peraltro ha già dimostrato di saper fare molto bene gli interessi dei suoi elettori portando a casa in questa legislatura straordinari risultati, come gli stessi autonomisti siciliani non mancano di riconoscere in ogni circostanza, ma purtroppo tutto questo non basta. Per vincere le elezioni politiche occorre, come ha già indicato il segretario Umberto Bossi, che il premier Berlusconi corregga il tiro della campagna elettorale considerando di più i temi della difesa della famiglia e delle nostre tradizioni culturali e religiose (messi a repentaglio sia dai Pacs della sinistra sia dall’aggressione degli integralisti islamici), della sicurezza delle nostre città, della lotta all’immigrazione clandestina, del “no” ai matrimoni tra gay. Dopo verrà un'altra battaglia e sarà quella decisiva per il “si” al referendum confermativo sulla riforma costituzionale voluta dalla Lega e approvata dalla Cdl. In tal senso, l’accordo politico programmatico tra Lega e MpA prevede un piena intesa. Un grande successo elettorale dei movimento federalista e autonomista alle elezioni per il rinnovo di Camera e Senato, costituirebbe il miglior viatico possibile per affrontare con successo la battaglia referendaria che, non dimentichiamolo, si combatte da Milano a Siracusa e che dovrebbe vedere dalla stessa parte gli alleati della Cdl. Ma se in futuro centrodestra e Unione, magari incoraggiati da un risultato alle Politiche vicino al pareggio, dovessero sacrificare il federalismo sull’altare della governabilità, allora non esiteremmo un istante nel dar vita ad un terzo Polo riformista, federalista e autonomista che farebbe tremare i polsi a tutti. Per tutte queste ragioni oggi serve guardare al Meridione, e ai suoi fermenti politici e sociali, con un occhio diverso rispetto al passato. Siamo sicuri che nei prossimi giorni non mancheranno le occasioni per ritornare su questi temi ma ciò che riteniamo essenziale chiarire da subito è l’obiettivo da raggiungere. Le alleanze politiche, e persino le rappresentanze parlamentari, sono infatti soltanto dei mezzi per il fine ultimo che è il federalismo.