Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

mercoledì, gennaio 17, 2007

DIETRO IL REFERENDUM L'ENNESIMO INGANNO

di Giacomo Stucchi

Lo avevamo detto che il nuovo anno non avrebbe portato nulla di buono sul fronte governativo e i fatti, purtroppo, ci danno ragione. Tra una cena e un conclave l’Esecutivo è impegnato in una serie di incontri conviviali tanto inutili quanto dilazionatori dei veri problemi sul tappeto: l’impoverimento dei cittadini a causa della politica vessatoria di Prodi e dei suoi ministri (in particolare di quel Tommaso Padoa Schioppa al quale di certo ogni istante del giorno fischieranno le orecchie per i pensieri, non certo affettuosi, che i cittadini gli rivolgono), la pessima qualità dei servizi (a cominciare dalla sanità), l’incapacità dei partiti di maggioranza di avviare le riforme. Quelle vere, quelle che servono ai cittadini, quelle che portano al federalismo. E’ tutta qui la terapia per curare il malato grave, cioè quelle istituzioni che dovrebbero essere al servizio del popolo e che invece finiscono per perseguitarlo. Il popolo, una parola con la quale gli esponenti dell’Unione, spesso a sproposito, si riempiono la bocca. “Serve un riformismo con il popolo e per il popolo” ha detto, tanto per citarne uno, il segretario dei Ds Fassino in una intervista a un quotidiano. Bene, diciamo noi: il popolo del Nord vuole il federalismo. Quando e come avete intenzione di darcelo? Perché la gente che lavora, le aziende che producono, la Padania, che tira la carretta dello sviluppo e dell’economia per sè e per gli altri, non ha ancora capito quando e come si arriverà all’unica e autentica riforma in grado di cambiare il sistema: la devoluzione dei poteri dallo Stato alle Regioni. Prodi e compagni adesso vanno a Caserta a discutere non si sa bene che cosa (ma non avevano fatto il programma elettorale enciclopedico proprio per mettere nero su bianco le cose da fare una volta al governo!) e, statene certi, per i cittadini saranno guai a non finire. Per un anno che finisce sotto il segno di una Finanziaria dai contenuti e dallo spirito proletario, un altro anno si apre all’insegna di una certezza: i Dracula che stanno a Palazzo Chigi non sono ancora soddisfatti e studiano nuove misure per togliere quel poco che ancora resta ai cittadini. Che però, con la più classica strategia dei governi antidemocratici, vengono distratti da altre false emergenze, come quella di una nuova legge elettorale. Lo avevamo detto che quella con la quale siamo andati a votare lo scorso anno non andava bene , così come diciamo adesso che il referendum abrogativo è un escamotage per far fuori le diversità politiche e territoriali che non vogliono farsi fagocitare da Roma ladrona e dai perversi giochetti dei soliti noti. Questa volta però è il Carroccio a dire no! Noi non annacqueremo mai le nostre sacrosante battaglie di libertà con la meschine aspirazioni di potere di questo o di quell’altro, noi non baratteremo mai la nostra storia e identità per qualche poltrona istituzionale o strapuntino di potere. Attenzione quindi, cittadini del Nord: dietro alla proposta di abrogare il premio di maggioranza alla coalizione, per darlo alla singola lista, ci sta l’ennesimo inganno. La politica e i suoi contenuti, qualche volta i suoi uomini, non sono né omologabili né assemblabili. Perché le idee hanno la loro forza e servono anche a differenziarci, gli uni dagli altri. La nostra idea, quella dei popoli della Padania, che da anni la Lega Nord rappresenta democraticamente, è il federalismo e nessuno potrà mai togliercela. Se qualcuno, tanto a destra quanto a sinistra, ha in mente giochetti di potere per annientarla o accantonarla se lo tolga dalla testa, non lo permetteremo. Dietro alle proposte di convenzioni sappiamo già cosa si cela: l’inciucio tra le forze politiche che, in nome della stabilità di governo, vogliono in realtà tarpare le ali ai movimenti liberi e dotati di autodeterminazione. Queste stesse forze politiche, più o meno apertamente, la scorsa primavera avevano messo in guardia il popolo dall’approvare la riforma costituzionale voluta dal Carroccio e approvata dai due rami del Parlamento. Il pretesto adotto era quella del caos che ne sarebbe derivato, dell’ingovernabilità che avremmo avuto. Ebbene, oggi i giochi sono chiari a tutti: si è voluto uccidere quella riforma, prima ancora che venisse alla luce, per paura che il potere passasse veramente nelle mani del popolo. Un omicidio premeditato della democrazia, del quale oggi tutti noi paghiamo le sciagurate conseguenze.
TRATTO DA La Padania del 12.01.07