Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, aprile 19, 2007

Il Governo si è dimenticato della povera gente

di Giacomo Stucchi

Vi ricordate le grida di allarme del centrosinistra negli anni dei governi Berlusconi, quando si diceva che le famiglie non arrivavano più a coprire le spese nella quarta settimana del mese? E adesso, che Fassino, Rutelli, Bertinotti e Pecoraro Scanio sono nella "stanza dei bottoni", che fine hanno fatto quelle grida disperate in favore della "povera gente"? L'ex opposizione, oggi al Governo, si è già dimenticata di chi non arrivava a pagare le bollette o a fare la spesa a fine mese? Io direi proprio di no. Ma nel senso che Prodi e i suoi ministri se ne sono talmente ricordati da aver inflitto alle famiglie una inutile stangata fiscale che ha dato vita al cosiddetto "tesoretto" che oggi il Governo, resosi conto degli errori compiuti, ma soprattutto avvicinandosi la scadenza elettorale delle amministrative, dice di voler restituire ai cittadini. Ma allora, perché glielo hanno tolto? Ecco il punto. Noi diffidiamo dei buoni propositi del Governo, di restituire il mal tolto ai contribuenti, anche perchè il ministro dell'Economia e delle Finanze, Tommaso Padoa Schioppa, (che tra tutti i suoi colleghi è quello che ha meno scrupoli politici non avendo, dato il suo ruolo tecnico, un elettorato cui rispondere delle proprie scelte) sostiene che dell'extra gettito solo una minima parte potrà essere restituito alle famiglie, mentre la quota più cospicua dovrà servire a risanare il deficit pubblico. A noi pare, invece, che Padoa Schioppa abbia clamorosamente sbagliato i conti della Finanziaria, costretto i cittadini a inutili sacrifici, obbligato gli Enti locali a trasformarsi in una sorta di sanguisughe fiscali per recuperare, con le addizionali locali, ciò che il Governo aveva inopinatamente tolto loro. La verità è che un emergenza del collasso finanziario dello Stato non c'è mai stata, né durante il Governo della Casa delle Libertà né dopo. La verità è che il paventato rischio dell'implosione dei conti pubblici è sempre stata un invenzione della sinistra per carpire il voto degli indecisi alle elezioni politiche. La verità è che se prima si diceva, pretestuosamente, che le famiglie non arrivavano alla quarta settimana del mese, adesso, con Prodi a Palazzo Chigi, non ci arrivano davvero. La verità è che in economia, così come in tutte le altre questioni sul tappeto, in dodici mesi di governo l'Unione non ne ha azzeccata una. L'aumento del gettito non è una conseguenza della politica fiscale adottata dal Professore ma il frutto della graduale politica di risanamento dei conti, e di razionalizzazione delle spese, avviata dalla Cdl nel quinquennio 2001-2006. Il fatto è che tale politica, sfortunatamente per i cittadini, ma anche per il Governo di centrodestra che ne ha pagato le conseguenze politiche, non ha coinciso con anni di sviluppo economico ma, al contrario, di recessione mondiale. Tuttavia, ciò non ha impedito alla virtuosa politica fiscale dei governi Berlusconi di dare i suoi frutti, non subito s'intende, ma gradatamente. Sicché oggi l'Unione si vanta di meriti che non ha e omette, invece, di riconoscere gli errori commessi. Prima fra tutti quello di aver riportato la pressione fiscale ai livelli più alti d'Europa e del mondo; ma anche di avere bloccato la realizzazione delle più importati opere pubbliche (con enormi conseguenze negative sul piano economico, tanto sul fronte della perdita dei finanziamenti europei quanto su quello del mancato sviluppo dell'indotto che virtuosamente si mette in moto quando si aprono i cantieri per la realizzazioni di importanti opere pubbliche); di avere interrotto il processo delle riforme istituzionali, ivi compresa quella federalista che avrebbe potuto contribuire a risolvere molti dei problemi che adesso inevitabilmente stanno riproponendosi nei rapporti tra lo Stato e le regioni; di avere creato una grave situazione di insicurezza dei cittadini, lasciati alla mercé degli immigrati clandestini che hanno trasformato le strade delle nostre città in un far west; di aver introdotto un tale clima di incertezza e di instabilità, e di confusione sul piano legislativo e amministrativo, da costringere i cittadini a vivere alla giornata nell'impossibilità di poter pianificare alcunché. Perché ciò che il Governo dice di voler fare, considerato i lacci e laccioli nel quale è stretto e i mille condizionamenti di sorta, ha un'attendibilità praticamente pari allo zero.
TRATTO DA "LA PADANIA" [Data pubblicazione: 19/04/2007]