Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

venerdì, maggio 25, 2007

L’unione ha fallito, ne prenda atto

di Giacomo Stucchi


Muoia Sansone con tutti i Filistei. E’ la conclusione alla quale in genere arrivano tutti coloro che, messi alle strette dalle circostanze, ma anche dalla propria incapacità, non hanno più una via di scampo. Vorremmo tanto sbagliarci ma abbiamo l’impressione che i dirigenti dell’Unione stiano per fare la stessa cosa. In altre parole il centrosinistra, constatato il proprio fallimento al Governo, vuol far credere che questa disfatta sia il frutto del decadimento di tutto il sistema politico. Che ai problemi dei cittadini, dalle pensioni basse alla mancanza di sicurezza, dal caro affitti al lavoro precario, non sia stata trovata una soluzione, è un dato di fatto. Ma che c’entra col sistema politico? Se siamo sull’orlo di un baratro, oltre il quale ci stanno caos e sfiducia generale, la colpa non è di tutte le forze politiche (come certe interviste, come quella al vice presidente del Consiglio Massimo D’Alema, o alcuni sondaggi, di esperti che indovinano sempre meno, pubblicati sul Corsera, vorrebbero far credere) ma di chi non riesce a governare pur occupando tutte le poltrone istituzionali. Insomma, è in atto un depistaggio allo scopo di confondere la profonda crisi, quella veramente esistente, del centrosinistra con una più generale del quadro politico. Si tratta di una enorme, oltre che sciagurata, mistificazione che fa a pugni con la realtà dei fatti. Che dice, per esempio, che nel dicembre 2006 più di un milione di persone sono scese nella piazza romana di San Giovanni per dire che non volevano essere più governate da Prodi e i suoi ministri; così come, appena qualche giorno, fa molte centinaia di migliaia di cittadini hanno manifestato, sempre a Roma, in difesa dei valori della famiglia che l’Unione vorrebbe distruggere; e ancora, che evidenzia come l’affluenza alle urne alle ultime amministrative siciliane, l’ultimo dato elettorale al quale fare riferimento, sia stata superiore al 70 per cento. Alle luce di tutto questo, con quale faccia si può dire che nella gente c’è disaffezione alla politica? C’è invece, quello si, avversione per il Governo e per i partiti che lo sorreggono. Che infatti perdono voti e gradimento dappertutto. Hai voglia a presentare libri sulla famiglia, come quello della signora Prodi, allo scopo di accreditare un immagine più congeniale e familiare del presidente del Consiglio, quando i fatti dicono che al Professore, e ai suoi compagni, della famiglia non gliene importa un bel niente. Tanto è vero che non appena rimesso piede a Palazzo Chigi, la prima cosa che hanno fatto è stata quella di tartassarla con nuove e inutili imposte con il risultato di impoverirla sempre di più, come confermano le statistiche. Ma il peggio deve ancora venire. Perchè se non c’era attenzione ai problemi dei cittadini nei mesi scorsi, quando non si era ancora consumata la scissione nei Ds, a maggior ragione non ce ne potrà essere oggi, o nelle prossime settimane, adesso che il Governo non ha più nessun margine di manovra al Senato. Dove, con la costituzione del gruppo parlamentare dei dissidenti, quella parte cioè dei diessini che non hanno seguito Fassino ma Mussi, i condizionamenti alla sinistra moderata da parte di quella radicale si faranno sentire con più forza. La verità è che stiamo assistendo ad una lenta ma inesorabile agonia di tutto il centrosinistra e vorrebbero farci credere che la metastasi si sia propagata oltre i confini dell’Unione. Non è cosi. Il Carroccio, e il popolo della Padania, sanno perfettamente cosa vogliono: uno Stato federalista nel quale, per esempio, una regione che ha programmato le misure da adottare per risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, come la Lombardia, non debba essere costretta dal governo centrale a provvedere anche per quelle che non l’hanno fatto, come la Campania, e che adesso si trovano nei guai. Guai seri. Ma non per colpa della politica, ma a causa di governanti incapaci che da lustri stanno alla guida della regione, sperperando il denaro pubblico, senza fare nulla per risolvere i problemi. Il fatto è che in regioni come la Campania e la Puglia, in città come Bologna, il centrosinistra non sa amministrare anche perché ingessato da mille condizionamenti e compromessi. Conseguenza inevitabile quando, pur di vincere le elezioni, si mette insieme tutto e il suo contrario.
Tratto da La Padania del 23 maggio 2007