Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, febbraio 28, 2008

I giovani scelgono il federalismo

di Giacomo Stucchi

Adesso che, con la definizione delle alleanze, il quadro politico è più chiaro e definito, gli elettori hanno davanti a loro la situazione. Il Partito Democratico, nonostante gli sforzi del suo segretario per far sembrare il contrario, non è altro che un contenitore dove, come già altre volte nelle coalizioni di centrosinistra, ci sta tutto e il suo opposto. Non bastano qualche candidato della società civile, più o meno giovane, e qualche luminare della medicina, a mimetizzare le contraddizioni dell’unione guidata dal candidato premier Veltroni. Certe apparizioni in televisione, come quelle dell’attuale ministro degli Esteri D’Alema, certi argomenti, come quelli portati avanti dai radicali e dall’Italia dei Valori di Di Pietro, sono molto significativi. E dicono che, qualora dovessero vincere le elezioni, questi qui ci fanno ripiombare nel solito ginepraio, dal quale però questa volta non ne usciremmo più. La novità della politica, invece, sta nella Federazione della Libertà. Ovvero nell’alleanza di centrodestra, che vede coalizzati il partito del Popolo delle Libertà, la Lega Nord e il Movimento per le Autonomie. Se ne sono accorti anche i giovani. Secondo gli ultimi sondaggi pubblicati dal Corsera, più del quindici per cento di coloro che il prossimo 13 e 14 aprile andranno a votare per la prima volta, hanno dichiarato la loro preferenza per la Lega Nord. Si tratta di un dato che ci inorgoglisce e ci conforta, perché vuol dire che il futuro si chiama federalismo e che la Federazione della Libertà metterà fuori gioco, una volta per tutte, il centralismo romano. I cinquant’anni di vita della Repubblica, infatti, hanno reso palese che il sistema controllato dal centro non funziona. Troppe disparità e troppe inefficienze, hanno fatto sì che nei decenni trascorsi non solo alcune regioni non crescessero ma, anche, che quelle più produttive trovassero enormi problemi ad andare avanti. E’ successo così che, dal 1946 ad oggi, la Repubblica centralista non è riuscita a risolvere la questione meridionale, con tutti i suoi enormi problemi (dalla disoccupazione all’emigrazione della forza lavoro), e ha trascurato al contempo le istanze della Padania che, nonostante sia il territorio che produce di più, anche in termini di gettito fiscale, soffre di ataviche carenze strutturali. La Federazione della Libertà di Berlusconi, Bossi e Lombardo, romperà invece questo circolo vizioso per crearne uno nuovo, che sia però virtuoso; che serva a far sì, per esempio, che gli investimenti in opere pubbliche, tanto al sud quanto al nord, non siano dispersi in mille inutili rivoli né dipendano dagli umori, o clientele, di questo o di quel ministro. Comincerà così l’attuazione di quel federalismo che da troppo tempo aspetta di essere realizzato. A chi dice che Pd e Federazione della Libertà hanno programmi simili vorrei, perciò, rispondere che non esiste affermazione più falsa. Del federalismo, e delle politiche a favore delle autonomie locali, non c’è neppure l’ombra nel programma del Pd che rimane, sostanzialmente, un partito fortemente ancorato ad una concezione centralista. Ecco perché dice una bugia, sapendo di dirlo, chi per pura propaganda afferma che Berlusconi e Veltroni si equivalgono. Non è così e non lo sarà mai, almeno sino a quando la Lega Nord sarà un punto fermo dell’alleanza di centrodestra e rappresenterà direttamente, senza intermediazioni, gli interessi dei propri elettori.
TRATTO DA LA PADANIA DEL 28 FEBBRAIO