Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

venerdì, febbraio 08, 2008

La Cdl non ha nulla da rinnegare

di Giacomo Stucchi

Comincia la campagna elettorale e con essa arrivano i primi colpi bassi da parte del Partito Democratico. Il suo segretario Veltroni ha un disperato bisogno di dimostrare agli elettori che il suo progetto politico, che sino ad oggi ha soltanto fatto danni (distruggendo, nell’ordine, prima un partito, poi una coalizione e, infine, un Governo) sia adesso finalmente in grado di costruire qualcosa. In questo disperato tentativo di uscire dalle secche, nelle quali il sindaco di Roma si è cacciato con le sue stesse mani, si tenta di attribuire alla Casa delle Libertà delle responsabilità che invece non ha. Perché, per esempio, il centrodestra dovrebbe presentarsi separato alle prossime consultazioni Politiche se, dal 2001 al 2006, ha già dato prova di saper condividere un programma ma, soprattutto, un azione di Governo? Forse, dovremmo farlo solo per fare contento il segretario del Pd? Siamo veramente all’assurdo. Veltroni, dopo aver disintegrato la sua coalizione, tenta adesso di seminare le trappole lungo la strada della Cdl. Ma noi non siamo certo degli ingenui, né abbiamo i prosciutti sugli occhi. Sappiamo bene, infatti, che l’unica speranza che il centrosinistra ha per risalire la china è quella di rinfacciare alla Cdl di essere una coalizione di più partiti. Come se questo fosse un crimine. Caro Veltroni, il problema non è presentarsi agli elettori con un coalizione di partiti, ma semmai avere un programma condiviso e, una volta ottenuto il consenso elettorale, la volontà di portarlo avanti. In tal senso, il centrodestra ha già dimostrato di saper andare sino in fondo. Certo, si possono condividere o meno le scelte fatte e le decisioni prese, ma nessuno può negare che Berlusconi sia rimasto a Palazzo Chigi per cinque anni, mentre Prodi (per giunta per la seconda volta, dopo l’esperienza del 1998) non è riuscito a fare nemmeno il giro di boa della legislatura. Nessuno nega che negli anni di Governo della Cdl ci siano stati passaggi difficili ma la circostanza ci sembra del tutto normale, soprattutto quando si governa insieme per un lungo periodo. I fatti dimostrano, però, che alla fine si è sempre trovata una sintesi. Ora, dal nostro punto di vista, spiacerebbe, e non poco, se le prossime settimane debbano essere impiegate a respingere gli attacchi propagandistici del Pd che, evidentemente, non ha altro di cui parlare. Per quanto ci riguarda, riteniamo che invece la campagna elettorale serva per discutere sul programma di Governo che le forze politiche intendano portare avanti. C’è tanto da fare in tal senso e, ne siamo certi, la gente vuole capirne di più prima di esprimersi col proprio voto. Dalle iniziative a favore dei ceti meno abbienti all’abbassamento delle tasse, dalle misure per riportare la sicurezza nelle nostre città agli aiuti per combattere il caro vita, le questioni sono talmente tante, e tutte lasciate irrisolte o aggravate dal Governo Prodi, che qualsiasi altro argomento ci sembra davvero inutile e specioso. Che gliene importa alla gente se i problemi vengono avanzate soluzione da parte di un partito o di una coalizione di partiti, l’importante è che vengano risolti. Ecco perché, in questa fase della campagna elettorale, il Carroccio insiste affinché si parli delle cose da fare. L’alleanza elettorale è già chiara. La Cdl, infatti, non ha bisogno di mimetizzarsi dietro a nuove sigle, per presentarsi agli elettori. Noi non dobbiamo rinnegare le cose che abbiamo fatto al Governo ma, semmai, aggiornarle e portarle a termine. Se nuove forze vorranno affiancarsi a noi, ben vengano. Ma senza snaturare il nostro programma e, soprattutto, senza trasformismi dell’ultima ora. Sarebbe un errore che gli elettori non ci perdonerebbero.