Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

venerdì, febbraio 29, 2008

Patti chiari, Governo lungo

di Giacomo Stucchi

Alle elezioni del 13 e 14 aprile, il centrosinistra non voleva proprio andarci. La paura di perdere malamente, oltre alla circostanza di aver messo in campo un nuovo partito, il cui appeal sull’elettorato è ancora tutto da verificare, suggeriva ai dirigenti di quella parte politica di rinviare il più possibile il voto. Per fortuna le cose sono andate diversamente. Dopo la caduta di Prodi, e una melina istituzionale di alcuni giorni, durante la quale l’Unione ha fatto di tutto per evitare il voto, finalmente sono state sciolte le Camere. Perciò, se oggi siamo in piena campagna elettorale, è solo grazie alla risolutezza dell’opposizione che non si è prestata a inciuci istituzionali di alcun tipo, che pure gli erano stati proposti a piene mani dall’ex maggioranza. Questa ricostruzione dei fatti va sempre ricordata affinché, nel segreto dell’urna, gli elettori la rammentino. Oggi ci troviamo in una fase importante della campagna elettorale, nella quale, definiti gli schieramenti, si comincia a parlare delle cose da fare. Il leader della Federazione delle Libertà Silvio Berlusconi, che già nei giorni scorsi aveva fatto qualche anticipazione, ha reso noto il programma in dodici pagine che intende portare avanti se dovesse tornare a Palazzo Chigi. Si parte dalla ricetta liberale e dal lavoro, che già la CdL aveva cominciato ad attuare nei cinque anni di governo e che ora si vuole sviluppare con ulteriori misure quali la detassazione degli straordinari e della tredicesima, e si arriva alla proposta di realizzare il vero federalismo. Un nuovo assetto federale del Paese, infatti, è oggi un punto fondamentale e irrinunciabile del futuro programma di Governo.. La stessa alleanza con il Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo, è funzionale al raggiungimento del federalismo. Il fatto che l’Mpa avrà i suoi parlamentari, farà si che siano loro stessi ad assumersi le responsabilità delle cose da fare. Niente più, quindi, ministri di Governi centralisti che andranno al sud a promettere fondi a pioggia e a spendere e spandere i soldi dei padani, in cambio dei voti per restare al potere, ma una classe politica responsabile che risponda davanti al suo elettorato delle proprie azioni. Se le cose non cambieranno nei prossimi cinque anni, i cittadini siciliani, calabresi, pugliesi, sapranno quindi con chi prendersela. Per quanto riguarda la Padania, invece, Berlusconi e Fini sanno che le sue esigenze non possono più aspettare i tempi della politica romana e che, quindi, occorre muoversi subito per mettere cittadini e imprese nelle condizioni di vivere, e non di sopravvivere. Oggi più che mai, dopo il fallimento della politica economica e di riforme istituzionali del Governo del Professore, cambiare radicalmente è l’unico modo possibile per uscire dalle secche nelle quali l’Unione di Prodi e di Walter “volemose bene” Veltroni ci ha portato e partire dal federalismo è la scelta migliore.