Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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sabato, marzo 01, 2008

Bassolino, Prodi, Veltroni, un trio da dimenticare

di Giacomo Stucchi

Un imprenditore di qua, un operaio di là, e il gioco è fatto. Sarebbe questa la strategia “vincente” del candidato premier del Partito democratico, che continua a sfornare candidature a sorpresa, manco fossero i numeri dell’Enalotto! Ma per favore, un po’ di serietà. Il segretario del Pd propone nomi ad effetto, ma anche i più inesperti di politica capiscono che si tratta soltanto di un tentativo disperato per risalire la china. Verrebbe da chiedere a Walter “volemose bene” Veltroni del perché, invece di continuare a gettare nella mischia personaggi vari, con tutto il rispetto per gli interessati, utili solo come specchietti per le allodole, non eserciti veramente il suo ruolo facendo dimettere immediatamente l’artefice del disastro di Napoli? “Stiamo rimontando”, continua ad affermare Veltroni nei suoi comizi, ma è evidente che si tratta più di una pia speranza che non di un dato concreto. La verità è che alla pessima reputazione del Governo Prodi, del quale il partito guidato dall’ex Sindaco di Roma è il principale azionista, si è aggiunta adesso anche quella di Antonio Bassolino che, rimanendo incollato alla sua poltrona di Presidente della Regione Campania, sta dimostrando di avere una straordinaria faccia tosta. A difenderlo, forse non a caso, visto che nel 1998 lo volle ministro del Lavoro, è rimasto il responsabile degli Esteri Massimo D'Alema, quasi una conferma di quanto sia difficile recidere certi legami. Di sicuro, però, per Walter Veltroni non deve essere una cosa facile andare in giro a chiedere i voti, sostenendo tra l’altro di rappresentare il nuovo in politica, quando poi non riesce nemmeno a liberarsi dei responsabili della immondizia per le strade delle città campane. Il fatto è che Bassolino sta al Pd, almeno quanto Prodi sta a Veltroni. Tra questi tre personaggi c’è, infatti, un legame indissolubile. Non si spiegherebbe, altrimenti, come il Professore, che certo tutto può rappresentare fuorché il nuovo, sia il presidente “ad honorem” del Partito democratico. Chi pensa che con Veltroni a Palazzo Chigi, ci si possa sbarazzare per sempre di Romano Prodi, commette un errore enorme. Il presidente del Consiglio, infatti, continuerà a proiettare la sua sinistra ombra politica tanto sul Pd quanto su un eventuale Governo, che sia espressione diretta del centrosinistra. Così come lo ha sempre fatto il governatore campano che, oltre a non volerne sapere di mollare la poltrona, ha già mandato a dire al candidato premier del Pd che senza di lui non si va da nessuna parte. In effetti, nel recente passato i voti a favore del centrosinistra, a Napoli e in buona parte della Campania, hanno fatto la differenza. Ma oggi, alla luce dei fatti sciagurati degli ultimi mesi, che hanno anche portato al rinvio a giudizio dello stesso Bassolino e di altre 27 persone, crediamo che il consenso elettorale del Pd si stia sciogliendo come neve al sole, anche nell’ultima roccaforte del Mezzogiorno. Per quanto ci riguarda, ci siamo sempre tenuti lontani dalle tentazioni giustizialiste, e continueremo a farlo anche in questa circostanza, tenendo sempre presente il principio che si è sempre innocenti sino a prova contraria. Onestamente, però, nel caso in questione, è molto difficile non aspettarsi, se non un ammissione di colpevolezza, quanto meno un atto di dignità con immediate dimissioni.


TRATTO DA LA PADANIA DEL 4 MARZO 2008