Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

venerdì, marzo 14, 2008

Lega Nord e Pdl, garanzia di stabilità

di Giacomo Stucchi



Possiamo fare tutte le polemiche che vogliamo, discutere sull’attendibilità di questo o di quel sondaggio, dibattere sui numeri del deficit pubblico, ma una cosa può essere considerata un dato oggettivo, ovvero che la stabilità di Governo è indispensabile per poter raggiungere risultati concreti. Almeno su questo aspetto, centrodestra e centrosinistra, concordano. Sull’importanza della stabilità esistono, peraltro, un infinità di riferimenti da parte delle istituzioni comunitarie, alle quali il Partito democratico dovrebbe essere molto sensibile. Tutto ciò premesso, è evidente quindi che tra i due contendenti politici in campo, il Partito democratico e la Federazione della Libertà, a dare più garanzie in tal senso è il centrodestra. Il cui leader, Silvio Berlusconi, ha potuto governare per una intera legislatura (2001-2006) senza interruzioni di sorta. Certo, nella coalizione non sono mancate le discussioni, ogni alleato, in alcune occasioni, ha difeso il proprio il suo punto di vista, ma si è trattato pur sempre di peccati veniali, che non hanno mai messo a rischio la stabilità dell’Esecutivo. La Lega Nord, poi, ha fatto sino in fondo la propria parte, non venendo mai meno agli impegni presi con gli elettori. Tanto è vero che si è potuto portare a compimento una riforma costituzionale, che richiede una procedura legislativa lunghissima, che mai nessun partito o schieramento era riuscito a fare nella storia della Repubblica; si sono approvate importanti leggi, come la Bossi-Fini sull’immigrazione e la riforma delle pensioni, si è messo mano al sistema fiscale. Si tratta di provvedimenti che, piacciano o meno, nessuno può negare che siano stati approvati. Guardiamo adesso dall’altra parte. Cosa ha fatto il Governo Prodi? Quali risultati può mettere sul piatto della bilancia, affinché l’elettore decida di votare il Pd e il suo candidato premier? A parte l’aumento delle tasse, lo scellerato provvedimento dell’indulto, che ha rimesso in circolazione criminali di ogni sorta, e la spazzatura per le strade di Napoli, non c’è proprio nulla. Per quanto riguarda la stabilità di Governo, che abbiamo detto essere una condizione imprescindibile per chiunque vada a Palazzo Chigi, il risultato è addirittura deprimente. Venti mesi, infatti, sono stati sufficienti a far implodere l’Unione. Ma dobbiamo considerarci fortunati che sia andata così. Immaginate cosa sarebbe accaduto, per esempio, se la maggioranza di centrosinistra avesse avuto il tempo di approvare la riforma della Bossi-Fini. Sarebbe stato introdotto, tra le altre cose, il criterio dell’auto sponsorizzazione. Attualmente, affinché un immigrato possa stabilirsi da noi, occorre che abbia un regolare contratto di lavoro. Pensate, anche solo per un istante, a cosa sarebbe accaduto nelle nostre città se ad ogni immigrato si fosse data la possibilità, con una semplice autocertificazione, nella quale dichiarava di aver un lavoro, di risiedere in Italia. Avremmo avuto centinaia di migliaia di rumeni, africani, albanesi, di certo non tutti intenzionati a fare gli onesti cittadini, a bussare alle porte di casa. E' questo che vogliamo? Penso proprio di no. E allora bisogna che i prossimi 13 e 14 aprile ogni elettore, prima di esprimere il proprio voto nel segreto dell’urna, faccia mente locale agli ultimi venti mesi di Governo Prodi e si chieda se davvero vuole tornare al triste passato, oppure guardare al futuro con rinnovato ottimismo. C’è il rischio che qualche cittadino possa prendere queste elezioni sotto gamba, magari non andando a votare perché crede che tutti i partiti e le coalizioni siano uguali. Ebbene, non è cosi. Non siamo tutti uguali e noi della Lega Nord, con la nostra coerenza, lo abbiamo dimostrato.