Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

venerdì, marzo 21, 2008

Partito democratico, scialuppa di salvataggio per le solite facce

di Giacomo Stucchi

Si può andare giù e su, per le circoscrizioni elettorali nelle quali è divisa la penisola, ma a scorrere le liste dei candidati alla Camera e al Senato del Partito Democratico, si fa davvero fatica a trovare nomi nuovi in posizioni di rilievo. Siamo giunti alla terza puntata del nostro viaggio nelle liste del Pd, ma il risultato è sempre lo stesso: dal nord alle isole, da est a ovest, quasi tutti i componenti del Governo Prodi sono candidati in posizioni di primo piano. Tra ministri e sottosegretari uscenti, considerando anche il fatto che l’esecutivo del Professore è il più numeroso della storia repubblicana, rimane quindi poco spazio per quelle nuove leve che l’Obamadenoantri dice di voler portare in Parlamento per “svecchiare” la classe politica. In realtà, come abbiamo visto anche negli articoli dei giorni scorsi, Veltroni ripropone buona parte della vecchia guardia dei Ds e della Margherita, salvo mettere, in pochissimi casi, qualche candidato forse nuovo alla politica, ma sicuramente ignaro di fungere solo da specchietto per le allodole. Così al sud, la fa da padrone il ministro degli Affari Esteri, Massimo D’Alema, che è candidato alla Camera, nella circoscrizione Campania 1 e in Puglia. Manco a dirlo, in entrambi i casi, il “leader Maximo” è capolista. Spazio anche per un sottosegretario agli Esteri, il senatore dell’Ulivo Gianni Vernetti, candidato alla Camera nella circoscrizione Piemonte 1. Scorrendo il nostro elenco di ministri e sottosegretari in carica, ci imbattiamo, finalmente, in un ministro che non è candidato, ma solo perché si è autoescluso. Si tratta del titolare del ministero dell’Interno, Giuliano Amato, che ha deciso di farsi da parte. Ma non c’è neppure il tempo di compiacersi che ci accorgiamo che, per un ministro che non si mette in lista, ci sono però il suo vice, più due sottosegretari all’Interno. Si tratta di Marco Minniti, premiato con un bel posto di capolista alla Camera, in Calabria, ma anche di Marcella Lucidi, candidata alla Camera nella circoscrizione Lazio 1, in ventesima posizione, e di Ettore Rosato, anche lui alla Camera, ma in Friuli, in quarta posizione. Non poteva poi mancare un fedelissimo di Prodi, ovvero il responsabile della Difesa Arturo Parisi. Anche per lui un bel posto di capolista alla Camera in Sardegna, dove dovranno ancora aspettare qualche anno per vedere una faccia nuova nel Pd. Ma il ministro della Difesa non bastava, così hanno pensato bene di candidare anche un sottosegretario, Giovanni Lorenzo Forcieri, che infatti è in lista alla Camera in Liguria. Tra gli esclusi c’è poi un protagonista assoluto del Governo Prodi, ovvero il responsabile dell’Economia e delle Finanze Tommaso Padoa Schioppa, colui che disse ai cittadini “che pagare le tasse è bello”, ma anche l’artefice di buona parte della politica economica di Palazzo Chigi, tutta incentrata sull’inasprimento della pressione fiscale. Per la verità, in questo caso si tratta di un ministro tecnico, non direttamente riconducibile al Pd, ma certo metterlo in lista, ancorché nella più lontana delle circoscrizioni elettorali dell’estero, sarebbe stato un atto di masochismo politico che nemmeno Veltroni si è sentito di compiere. Ma l’elenco dei vecchi nomi della politica del centrosinistra, che hanno trovato ampio spazio nelle liste del Pd, nonostante i proclami propagandistici sulla bontà del cambiamento, è ancora lungo e continua nei prossimi giorni.