Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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mercoledì, marzo 05, 2008

Veltroni dà i numeri, ma sono i fatti a smentirlo

di Giacomo Stucchi

Sarà per i troppi chilometri fatti a bordo del suo pullman elettorale, oppure per qualche indigesto causato dai numerosi pranzi nelle famiglie dei suoi elettori, fatto sta che Walter “volemose bene” Veltroni sta dando davvero i numeri. Che i sondaggi condizionino le scelte dei leader politici è cosa nota, ma che debbano essere utilizzati come una clava mediatica, per fare il lavaggio del cervello agli elettori, è tutta un'altra cosa. Il fatto è che il segretario del Pd, per quanto nuovo voglia sembrare, proviene sempre dalla vecchia scuola comunista, dove una delle prime cose che si impara è l’arte della bugia. Una menzogna ripetuta mille volte, era una delle tesi della vecchia scuola con falce e martello, prima o poi, diventa realtà agli occhi dell’opinione pubblica. Più o meno la stessa cosa sta facendo Veltroni diffondendo sondaggi a gogò che, manco a dirlo, sono tutti favorevoli al suo partito. Una circostanza che già da sola, dal punto di vista statistico, la dice lunga sulla loro attendibilità. L’ex sindaco di Roma annuncia numeri e percentuali, la cui provenienza conosce solo lui, secondo i quali l’iniziale distacco, di più di dieci punti, tra il la Federazione della Libertà e il Pd, più il partito di Antonio Di Pietro, si sarebbe ora ridotto a soltanto quattro punti percentuali! Un dato che si contraddice persino come le più pessimistiche previsioni per il centrodestra che, comunque, in tutte le rilevazioni fatte sino ad oggi, attribuiscono al Pdl, più Lega Nord e Mpa, un vantaggio sul Pd che oscilla tra gli otto e i nove punti e mezzo percentuali. Quindi, come fa Veltroni a dire di essere indietro solo di quattro punti? Qui siamo al “terrorismo psicologico” e chi lo pratica, a risultati elettorali acquisiti, dovrà renderne conto. Prima di tutto ai suoi stessi elettori e, poi, all’establishment del suo partito che, raccontano alcuni resoconti giornalistici, bene informati sulle cose che si dicono nel loft di Piazza Sant’Anastasia, pare non gradiscano per niente la politica “azzardosa” del candidato premier. Per ora lo lasciano fare, ma se dovesse andare male è certo che non gli faranno nessuno sconto. “Guai ai vinti”, verrebbe quindi da dire, ma qui si tratta di vicende interne al Pd della quali, francamente, non ci importa più di tanto. Ci importa invece, e anche parecchio, della scorrettezza istituzionale e politica di Veltroni, quando, sfruttando l’attenzione mediatica che in questo momento lo riguarda, dà letteralmente i numeri. A smentirlo, tra l’altro, sono anche i sondaggi di SKY (una televisione che, sino ad oggi, sta fornendo un informazione abbastanza equilibrata), pubblicati anche su Repubblica, che dicono che non solo lo scarto non si è ridotto ma che, addirittura, il Pd nell’ultima settimana ha perso un punto percentuale. Forse perché, aggiungiamo noi, la gente non ne può più di essere presa per i fondelli? Da ricordare, infine, che questa rivelazione non tiene ancora conto dell’effetto boomerang dei radicali. L’ira di Marco Pannella, che ha annunciato l’inizio dello sciopero della sete, per il mancato rispetto dei patti siglati tra radicali e Partito democratico sul numero dei “posti” sicuri, non tarderà a farsi sentire anche in termini elettorali. Insomma, altro che soli quattro punti, per Veltroni le cose si mettono davvero male.