Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, settembre 11, 2008

ARTEFICI DEL PROPRIO DESTINO

di Giacomo Stucchi

Il “via libera preliminare” del Governo al federalismo fiscale rappresenta una pietra miliare nella storia repubblicana. Si tratta di un cambiamento epocale, i cui vantaggi saranno chiari a tutti, anche ai più scettici, mano a mano che il progetto verrà enunciato nei singoli dettagli. In tal senso, è positivo che, finalmente, gli organi di informazione (compresi quelli tradizionalmente vicini alla sinistra), soprattutto negli ultimi giorni, abbiano cominciato a soffermarsi sui contenuti della riforma. Sino ad oggi, infatti, avversari politici e mass media di parte, avevano raccontato alla gente la loro verità, e cioè che il federalismo era soltanto una merce di scambio tra il Carroccio e gli alleati e che, pertanto, non sarebbe mai convenuto alle regioni del Sud, per le quali avrebbe comportato un aumento della pressione fiscale, e così via. Sono gli stessi argomenti utilizzati nella campagna propagandistica condotta dalla sinistra due anni fa, per impedire che passasse il referendum di riforma costituzionale. Se fosse passata quella legge, oggi avremmo avuto non solo il federalismo, ma anche un nuovo assetto istituzionale più moderno e confacente alle esigenze di oggi. Ma lasciamo perdere, consideriamola acqua passata e guardiamo, invece, al prossimo futuro. Che vede, come dicevamo, il progetto federalista, per il quale da decenni combatte il nostro segretario federale Umberto Bossi, non più un sogno ma una splendida realtà, che cambierà in meglio il Nord, ma anche il Sud, e nel lungo periodo gioverà a tutti, governanti e governati. Oggi, probabilmente anche gli avversari politici hanno capito che questa volta si fa sul serio e chi, sino all’ultimo, aveva sperato che sul federalismo si rompesse il patto nella Federazione della Libertà, ha ormai dovuto prendere atto che la riforma si farà davvero e che i processi avviati sono irreversibili. Ecco perché, a questo punto, conviene a cominciare a prendere confidenza con i nuovi meccanismi contenuti nel provvedimento di riforma visto che, nel prossimo futuro, caratterizzeranno la gestione degli Enti locali. Per esempio, la spesa pubblica sarà riferita a parametri standard sulla base di obiettivi che tengano conto dei relativi costi di soddisfacimento, “in un confronto equilibrato e perequato delle esigenze delle diverse aree del Paese”. In questo quadro “i fabbisogni di spesa non dovranno semplicemente coincidere con la spesa storica, come di fatto avviene oggi”, ma con le reali necessità. Basta già l’applicazione di questo principio, ovvero di rapportare la spesa pubblica alle effettive esigenze della comunità alla quale si riferisce, abbandonando il criterio della “storicità” del fabbisogno, a fare del federalismo fiscale una vera e propria rivoluzione. Ma c’è di più. Con il federalismo fiscale, nello sviluppo del disegno complessivo, sarà anche garantito un adeguato livello di flessibilità fiscale alle singole Regioni ed Enti locali, che saranno responsabilizzate finanziariamente. Gli Enti territoriali potranno così avere la possibilità di sviluppare, a livello regionale e locale, politiche economiche, anche attraverso la leva fiscale, dirette a permettere la piena valorizzazione delle risorse presenti sui territori e, a tal fine, potranno anche prevedere speciali esenzioni, deduzioni e agevolazioni. In altre parole, ogni Comune sarà finalmente libero, da norme amministrative e finanziare capestri, e sarà messo nelle condizioni di essere artefice del proprio destino.