Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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lunedì, settembre 01, 2008

FEDERALISMO, SIA RISPETTATA LA "ROAD MAP"

di Giacomo Stucchi
Questa volta siamo davvero vicini al raggiungimento del nostro principale obiettivo, il federalismo. E’ quanto ho ripetuto più volte, in tutte le feste della Lega alle quali ho partecipato nelle ultime settimane, a chi mi ha chiesto un parere sul futuro delle riforme che, più di ogni altra cosa, ci stanno a cuore. Lo ribadisco, quindi, da queste colonne: il traguardo è vicino, il nostro progetto di “liberare” le regioni del Nord dal centralismo romano, attraverso il riconoscimento di una maggiore autonomia locale, che in futuro non costringa più i Comuni ad elemosinare risorse allo Stato per realizzare delle opere pubbliche, può diventare una realtà. A condizione, però, che si rispettino i tempi e i modi della “road map” del progetto di riforme istituzionali, a suo tempo stabilita. Fa bene, quindi, il nostro segretario federale Umberto Bossi, a tenere alta l’attenzione dei media, ma anche degli alleati, sul rispetto dell’ordine del giorno dell’agenda politica, che vede appunto il federalismo in pole position, affinché nessuno dimentichi neanche per un istante qual è il compito di questo Governo e quali gli obiettivi da raggiungere. Anche se nei primi mesi di vita dell’esecutivo ci si è dovuti occupare delle emergenze ereditate dal Governo Prodi, quali quelle del disastro ambientale in Campania o della situazione di Alitalia, per la soluzione delle quali il premier si era direttamente impegnato in campagna elettorale coi cittadini, ciò non significa che nel frattempo la Lega Nord non abbia inciso, col suo determinante apporto, sull’azione di Palazzo Chigi, anzi è vero esattamente il contrario. Per esempio, sul fronte della sicurezza, con l’approvazione del decreto apposito che contiene, fra l’altro, l’aggravante per i reati commessi dai clandestini, più potere ai sindaci e prefetti, la confisca degli immobili affittati a clandestini, l’utilizzo dei militari nelle grandi città, l’ergastolo per l’omicidio di pubblici ufficiali e la confisca dei beni di origine mafiosa. Tutte misure, insomma, che sono già entrate in vigore e che hanno immediatamente dato ai cittadini la certezza che questo Governo non li abbandona ma, anzi, li protegge mettendo nelle condizioni i sindaci, che più di tutti conoscono le realtà locali, di assumere decisioni determinanti per la sicurezza dei loro concittadini. Il fatto stesso di vedere i militari presidiare i punti nevralgici di alcune città, che negli ultimi tempi erano diventati terra di nessuno, dà ai cittadini l’assicurazione che lo Stato esiste e li tutela. Certo, affinché le misure adottate diano sino in fondo i risultati sperati, occorre del tempo; così come è indispensabile che ognuno delle autorità coinvolte, dai prefetti ai sindaci, dall’autorità giudiziaria alle forze dell’ordine, faccia la sua parte. Se, come siamo certi, tutto ciò accadrà, non passerà ancora molto tempo prima che l’ordine e la sicurezza prevalgano nelle nostre strade. Allo stesso modo, sono certo che il Carroccio, a pochi giorni dalla Festa dei popoli padani di Venezia, possa assumere il solenne impegno a far si che la medesima risolutezza e rapidità, adottate per approvare il decreto sulla sicurezza, siano applicate anche all’iter del provvedimento sul federalismo. Certo, non dipende solo dalla Lega Nord, e comunque si tratta di materie profondamente diverse, anche sul piano istituzionale, ma tuttavia esse hanno un denominatore comune: quello di liberare l’azione amministrativa degli enti locali, quelli cioè più vicini ai cittadini, dai lacci e lacciuoli delle leggi nazionali.