Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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mercoledì, novembre 12, 2008

SE CAI FALLISCE TUTTI A CASA!

di Giacomo Stucchi

C’è una norma costituzionale che riconosce il sacrosanto diritto dei lavoratori a scioperare, ma nel rispetto delle leggi vigenti in materia. Ecco è proprio questo il punto. La normativa in questione vieta gli scioperi selvaggi, ovvero quelli senza preavviso, che da strumento di lotta per alcuni lavoratori si trasformano in lesione delle libertà individuali di altri. Penso a chi, per esempio, in questi giorni, magari dopo essersi svegliato nelle prime ore del mattino per recarsi all’aeroporto, non abbia potuto fare il proprio viaggio a causa dei blocchi indetti da alcuni lavoratori dell’Alitalia. Sappiano quest’ultimi che, a prescindere dal ruolo (piloti, stewart, o hostess) la loro causa, qualunque essa sia, non potrà mai essere compresa da nessun cittadino. La pazienza dei passeggeri, dopo giorni di disagi, è stata davvero messa a dura a prova, e poi perché? Per la difesa di una corporazione, quella dei dipendenti Alitalia, che oggi non può più esistere. La notizia che la Commissione Ue ha avallato il piano di salvataggio proposto da Cai (dei famosi 300 milioni del “prestito ponte” ne risponderà la vecchia Alitalia) mette peraltro la nuova gestione della compagnia nelle condizioni di operare da subito con le nuove norme contrattuali. Ecco perché, alla fine, non si capisce neppure contro chi hanno scioperato negli ultimi giorni i cosiddetti “irriducibili” di Alitalia. Questi lavoratori, che evidentemente non hanno ancora capito che un’epoca si è definitivamente chiusa, anziché collaborare per favorire il passaggio alla nuova gestione, stanno invece applicando la strategia del “muoia Sansone con tutti i Filistei”. Ebbene, con tutto il rispetto per il futuro di tutti i lavoratori (che comunque nella peggiore delle ipotesi godono di ammortizzatori sociali dalle caratteristiche davvero uniche, se si considerano i contratti di tutte le altre categorie), a noi pare che perseguire su questa strada di muro contro muro non serva proprio a nulla. Se il cosiddetto "fronte del no" continuerà nella sua guerra a Cai, confermando la raffica di 15 scioperi già annunciati, dal 25 novembre a maggio 2009, in Italia non ci sarà più una compagnia aerea di bandiera. Perché saranno tali e tanti i danni all’immagine della Cai, che questa, molto probabilmente, oltre a non avere vita facile (come minacciano Anpac, Unione Piloti, Anpav, Avia e Sdl), non sarà più nelle condizioni di assumere nessuno dei dipendenti Alitalia. Ecco perché, così come non abbiamo capito qualche settimana fa coloro che gioivano all’ipotesi di un fallimento della compagnia, che avrebbe significato la sicura perdita del posto di lavoro per tutti i dipendenti, allo stesso modo oggi non capiamo l’atteggiamento di chi sciopera contro un’azienda che ancora li deve assumere! Alitalia non esiste più, ma chi mira a fare pezzi la Cai sappia che chi rompe paga e i cocci sono suoi!