Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, gennaio 20, 2009

L'OPPOSIZIONE FA POLEMICA, MA SUL FEDERALISMO L'INTESA E' POSSIBILE

di Giacomo Stucchi
Anche la Commissione europea ha riconosciuto la bontà degli interventi adottati dal governo per affrontare la crisi economica internazionale. Si tratta di un giudizio lusinghiero che la dice lunga su quanto strumentali e prive di fondamento siano state invece a riguardo le critiche dell’opposizione che, sul fronte del dialogo con la maggioranza, continua a procedere con continui stop and go. Un giorno i dirigenti del Pd dicono di voler fare la loro parte, nell’interesse dei cittadini, ma il giorno successivo gli stessi esponenti danno addosso al governo e, dopo averlo accusato di varie inefficienze, si ritirano su posizioni aventiniane. Il bene dei cittadini, così, va a farsi benedire. La verità è che l’unico obiettivo di Veltroni e compagni è quello di gettare benzina sul fuoco delle polemiche. Nonostante queste tentativi, miseramente falliti, è però un fatto (riconosciuto anche dall’Ue) che il governo sta facendo bene nell’aiutare famiglie e imprese ad affrontare la crisi, e che la maggioranza è rimasta compatta nel sostenerlo. Come è noto negli interventi approvati, nell’adottare i quali il governo ha dovuto fare i conti sia con le ristrettezze di bilancio, ereditate dai precedenti governi, sia con la necessità dell’urgenza, non tutto ci è piaciuto. In particolare, il provvedimento a favore di Roma è discriminatorio nei confronti degli altri Comuni che, pur avendo i conti a posto e i bilanci in attivo, non possono sforare i tetti di spesa imposti dai patti di stabilità. Una normativa, quest’ultima, che avrebbe un senso se valesse per tutti ma che non può certo essere applicata a “macchia di leopardo”. La cosa migliore da fare è quindi quella di mettere tutti i Comuni “virtuosi”, che hanno i bilanci in attivo, nelle condizioni di potere utilizzare i propri soldi senza alcun vincolo di spesa. Si tratta di una battaglia di libertà, oltre che di giustizia sociale, che il Carroccio, coi suoi 202 sindaci del Nord, intende assolutamente portare avanti. Così come, tra tre le cose che non vanno, sono inaccettabili gli squilibri nella distribuzione geografica delle cosiddette social card. I dati Inps dicono infatti che solo il 16,8% delle tessere è andato al Nord quando, invece, secondo l’Istat, in Padania le famiglie disagiate sono molte di più. Tutto questo non può che rendere, se possibile, ancor più urgente l’approvazione, e la rapida applicazione, delle norme contenute nel disegno di legge sul federalismo fiscale. Su questo fronte le premesse sono buone e sono già sul tappeto i nodi, considerati “decisivi”, sui quali il Pd chiede chiarimenti per la definizione dell'orientamento di voto. La disponibilità del governo e della maggioranza a discutere è nota, così come la volontà di arrivare ad una soluzione la più possibile condivisa per uscire, una volta per tutte, dalle secche dell’assistenzialismo e del centralismo.