Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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lunedì, febbraio 16, 2009

MA QUALE “DEMAGOGIA”

di Giacomo Stucchi

La risolutezza del governo per l’approvazione di un Dl, che potrebbe diventare legge al Consiglio dei Ministri di venerdì prossimo, per velocizzare l’adozione di specifiche norme per punire gli stupri, non è materia “negoziabile”. Nel senso che, se sono assolutamente ben accette proposte e interventi concreti da parte dell’opposizione per raggiungere l’obiettivo (lotta senza quartiere a chi stupra e punizioni esemplari!), viceversa non sono di certo utili, soprattutto in questo momento, sterili polemiche e inutili scaricabarile. Altre volte, dalle colonne de La Padania, abbiamo avuto modo di sottolineare come le decisioni politiche del passato (che, tanto per essere chiari, attengono anche all’ultimo governo Prodi, che meno di un anno fa era ancora insediato a Palazzo Chigi), pesino come un macigno sulle attuali vicende di cronaca. Solo alcuni mesi fa, per esempio, ho ribadito come proprio il lassismo dei precedenti governi di centrosinistra, unitamente alle responsabilità esistenti nell’attività amministrativa di alcune giunte locali, fortemente condizionate dall’estrema sinistra, come Rifondazione Comunista (che ancora venerdì scorso, in occasione dello sciopero, sfilava accanto ai sindacati per le strade di Roma, insieme ad alcuni esponenti del Pd!), sono stati in grado di trasformare i cittadini da persone assolutamente pacifiche, in uomini e donne arrabbiate e indignate,perché tanti anni di politiche sbagliate sull’immigrazione, hanno trasformato le nostre città in luoghi pericolosi che adesso, però, devono tornare ad essere tranquilli. D’altra parte, come dovrebbe sentirsi un uomo, o peggio un ragazzino, al quale degli immigrati clandestini (ma si tratterebbe di criminali anche se avessero la cittadinanza italiana!), hanno violentato selvaggiamente la propria ragazza lasciandole un segno di sofferenza indelebile? In questo momento, quindi, va bene discutere di quali pene adottare per chi si rende artefice di uno stupro, uno dei crimini più odiosi che davvero rende gli uomini più simili alle bestie, ma contestualmente si deve provvedere a garantire che chi commette questi reati, una volta agguantato e riconosciuto colpevole, paghi davvero per i suoi errori. Ciò che scuote di più l’opinione pubblica, oltre naturalmente all’efferatezza di taluni fatti, è l’impotenza della giustizia. I fatti di questi giorni ci dicono che molto spesso uno stupratore, grazie anche all’incessante lavoro delle forze dell’ordine, viene smascherato e messo nelle mani della giustizia. Poi, però, vuoi per le lungaggini della stessa, vuoi per il sistema giudiziario estremamente farraginoso, il reo ritorna in libertà come se nulla fosse ma, soprattutto, senza aver scontato la sua pena. Veltroni e compagni si rendano conto, pertanto, che a far entrare in azione le ronde non è certo la presunta “demagogia” del Carroccio, ma la rabbia della gente che, giustamente, vuole giustizia. Chi può dare loro torto? Crediamo nessuno!

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