Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, luglio 14, 2009

PD? ROBA DA MATTI!

di Giacomo Stucchi

L’aver escluso dalle primarie per la segreteria del Pd il comico Beppe Grillo con cavilli burocratici, tipo la scadenza dei termini o il fatto che in passato egli abbia presentato delle liste concorrenti, non rende onore alla democrazia e, se permettete, alla serietà di un partito che aspiri ad essere alternativo all’attuale coalizione di governo. Che il Pd fosse con l’acqua alla gola non lo scopriamo certo ora, ma che addirittura impedisse a un ex cabarettista di concorrere alla segreteria, per paura di chissà cosa, è davvero sorprendente. Tra le tante motivazioni al diniego la più singolare è quella di Zaccaria, l’ex presidente della Rai e oggi parlamentare del Pd, che ricorda come non sia proprio possibile che un “comico che durante un'audizione parlamentare definì 'zoccole' tutte le parlamentari, e che per questo venne puntualmente querelato, poi si presenti ad un partito che rappresenta alcune di queste parlamentari, per iscriversi e magari candidarsi a segretario”. Ma non è finita. Tra le tante analisi sul Pd, una tra le più impietose, ma probabilmente più vicina alla realtà, è quella dell'ex presidente del Senato Franco Marini che, in un'intervista al quotidiano "La Repubblica", afferma che "il problema non e' Grillo, che e' un comico serio. Il suo è uno sberleffo, ci da' una scrollata. Il problema vero è l'immagine rovinata del partito che mette in palio al 'gratta e vinci' la carica di segretario". Insomma, se non siamo già alle comiche, come ha titolato oggi un quotidiano, ci manca davvero poco. E pensare che oggi a “tremare” per la candidatura di Grillo, sono gli stessi che volevano mettere nell’angolo Berlusconi dinanzi ai leader di tutto il mondo, con quattro foto della sua vita privata. Ma piuttosto si vergognino loro che, come dirigenti di un partito, hanno la responsabilità di averlo messo alla berlina. A chi vogliono darla a bere questi avventurieri. Di cosa parla Franceschini quando dice che "il centrosinistra, il Pd, ha bisogno di un'identità riconoscibile, di parole chiave nuove e opposte a quelle del centrodestra"? A quali “parole chiave” si riferisce il segretario del Pd? Noi rispettiamo l’appello del presidente della Repubblica Napolitano, che anche dopo il G8 ha rinnovato il suo invito al dialogo tra le forze politiche, perché siamo davvero convinti che possa servire a raggiungere importanti obiettivi nell’interesse di tutti i cittadini, ma riteniamo altresì che un confronto costruttivo si possa realizzare solo sulle cose concrete, e non sulle chiacchiere da bar. Dalle “scosse” previste da D’Alema alla candidatura “negata”, per ragioni propedeutiche, a Grillo, la verità è che i dirigenti del Pd hanno ormai perso la bussola. E allora riesce davvero difficile poter dialogare con loro, per esempio, sulle riforme strutturali o sul sostegno alle famiglie e ai più deboli. Governo e Parlamento sono impegnati nel dibattito sul decreto anticrisi, voluto proprio per venire incontro alle categorie più in difficoltà a causa della crisi economica, gli anziani e le famiglie, e quelli del Pd litigano con Grillo, una roba da matti!