Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, novembre 12, 2009

GLI ALLARMI DI DI PIETRO SONO UN’ARMA SPUNTATA

di Giacomo Stucchi

La riforma della giustizia suscita tanto scalpore tra l’opposizione e la stampa che la fiancheggia ma senza una valida ragione. Non è un mistero infatti che in campagna elettorale l’alleanza di centrodestra si era impegnata coi propri elettori per cambiare le cose anche, e non solo, in materia di giustizia. Tutto alla luce del sole, senza tessere trame di alcun tipo ma, soprattutto, senza leggi ad personam. La riforma della giustizia, ormai ineludibile per poter garantire il sacrosanto diritto dei cittadini ad avere anche la certezza dei tempi del procedimento giudiziario, è sempre stata quindi nel novero delle cose da fare. Ciò nonostante oggi, che ci si accinge a mettere mano davvero alla riforma, l’opposizione grida allo scandalo. Ma si tratta di un falso allarme, come lo sono stati tutti quelli degli ultimi diciotto mesi. Peccato che il neo segretario del Pd Bersani sia caduto nella trappola dell’ex pm, che non solo dimostra di non volere la riforma della giustizia (assurgendo peraltro a paladino della casta dei magistrati) ma perde ormai totalmente di credibilità quando attacca a testa bassa il governo. La verità è che sin dal primo giorno di questa legislatura, dopo essere svanito il sogno di una vittoria di Veltroni, Di Pietro ha sempre fatto di tutto per boicottare l’azione del governo e della maggioranza che lo sostiene, infischiandosene delle aspettative di cambiamento di milioni di cittadini. La sua tattica ormai è chiara: una sorta di “muoia Sansone con tutti i Filistei!”, che dimostra quanto poca coscienza, ma soprattutto reale interesse per il bene comune, ci sia nella sua azione politica. "Finalmente anche Bersani ha compreso la necessità che tutte le opposizioni si attivino con iniziative comuni per contrastare il disegno criminogeno di questo Governo che, per risolvere i problemi giudiziari di una sola persona, ci propina la più grande amnistia della storia". Tuona così l’ex pm e presidente di Italia dei Valori, ma le sue invettive sono ormai un’arma spuntata. Tanto spuntata almeno quanto l’annuncio dell’ennesima manifestazione di piazza a Roma, alla quale l'Italia dei Valori già sogna di portare “moltitudini” di cittadini indignati. Insomma, ancora una volta l’opposizione, anziché contribuire ad una seria e proficua stagione politica costituente e riformatrice, continua a prendere in giro i cittadini e si trincera nel più becero e inconcludente antiberlusconismo. Del resto, si sa, quelli della sinistra sono abituati a non mantenere gli impegni elettorali. Come quando, per esempio, nella loro ultima esperienza di governo, dal 2006 al 2008, si guardarono bene dal portare in Parlamento uno straccio di provvedimento per risolvere quello che ritengono essere il problema dei problemi, ovvero il conflitto d’interessi del premier. Come mai? Forse perché, sapendo di non avere una vera maggioranza, né nel Paese né in Parlamento, già allora avevano deciso di risolvere la questione in un altro modo?