Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

lunedì, dicembre 14, 2009

SI RITORNI ALLA CIVILE CONVIVENZA

di Giacomo Stucchi

Tra la vile aggressione al premier e il grave clima di contrapposizione politica che c’è nel Paese esiste un filo conduttore che, con lo sforzo di tutti, deve essere reciso. E’ questa l’unica considerazione che ci sentiamo di fare dopo aver assistito attoniti in tv a quanto avvenuto in piazza Duomo a Milano, subito dopo il comizio del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. La mano del pazzo che scaglia un oggetto contundente ferendo al volto il capo del governo, che solo per miracolo ha scansato il peggio, è di certo l’immagine del degrado nel quale siamo tutti impantanati e dal quale, soprattutto la classe politica, ha l’obbligo morale e civile di uscire rapidamente. Già da mesi sosteniamo dalle colonne de La Padania che questo clima di scontro tra le forze politiche, dentro e fuori il Parlamento, non giova a nessuno: né alla maggioranza, né all’opposizione, né ai cittadini. Ecco perché abbiamo sempre auspicato, e lo facciamo ancor di più oggi, che l’Aula parlamentare assurgesse prima o poi a luogo di sintesi tra le diverse componenti politiche che, sia pur nella distinzione delle diverse posizioni, si confrontano per trovare soluzioni ai problemi della gente. Siamo un grande Paese, sintesi di una molteplicità di culture, tradizioni, specificità territoriali che tutto il mondo ci invidia, non possiamo permettere ad alcuno di infangare o - peggio - mettere a rischio la stabilità della nostra democrazia. In questo momento tutti devono fare un passo indietro sul fronte delle contrapposizioni e uno in avanti su quello del dialogo. Sul piano prettamente politico ciò significa sforzarsi di trovare quelle soluzioni condivise che servono ad ammodernare il sistema, renderlo più competitivo sul piano internazionale ma soprattutto più efficiente per tutti i cittadini. Queste esigenze esulano dal fatto che a Palazzo Chigi ci sia Silvio Berlusconi. Chiunque avesse responsabilità di governo dovrebbe inevitabilmente confrontarsi con le suddette sfide. Ecco perché, dalla politica all’informazione, tutti devono adesso fare la loro parte nell’incessante tentativo di venire fuori da una situazione che non ha niente di compromesso, né sul piano sociale né su quello politico e istituzionale, ma che potrebbe precipitare se non si prendesse atto, una volta per tutte, del fatto che chi vince le elezioni ha il diritto di governare per il tempo stabilito, senza essere demonizzato, accusato, offeso e, da ultimo, anche aggredito. Chi non fosse d’accordo con questa elementare regola di civiltà e di democrazia deve essere isolato. Un conto è fare opposizione, civile e democratica, al governo, un altro è ingaggiare una guerra per abbattere il nemico. Coloro che negli ultimi mesi, ma direi anche nelle ultime ore, non solo non hanno fatto nulla per calmare gli animi ma per giunta hanno continuato a gettare benzina sul fuoco, devono essere posti ai margini. Potranno, se proprio ci tengono, continuare nelle loro provocazioni ma non dovranno riuscire nel loro tentativo di minare la stabilità delle istituzioni e la civile convivenza.