Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

mercoledì, dicembre 23, 2009

SULLE RIFORME BASTA CON IL PASSO DEL GAMBERO

di Giacomo Stucchi

Il clima di collaborazione tra maggioranza e opposizione sul tema delle riforme, auspicato in questi giorni anche su alcuni organi di informazione, oltre che in Parlamento e in altre sedi istituzionali, non può che essere un fatto positivo. Soprattutto perchè, dopo i fallimenti anche del recente passato, si rinnova la fiducia che alla fine un percorso condiviso esista davvero. La Lega Nord, però, non ha certo dovuto aspettare che un pazzo scagliasse un oggetto contundente in faccia al premier, per lavorare affinché un reale cambiamento del sistema fosse finalmente possibile. Basti ricordare la riforma costituzionale del 2006 (poi, purtroppo, bocciata da un referendum popolare “inquinato” dalla propaganda di certa sinistra), il contributo dato alla formulazione della cosiddetta bozza Violante e, da ultimo, l’approvazione del federalismo fiscale. Insomma, di carne al fuoco il Carroccio ne ha messa davvero tanta negli ultimi tempi. Purtroppo, però, sia i soliti pregiudizi (davvero privi di fondamento) nei confronti della Lega “cattiva” e nordista, sia l’azione di sabotaggio di operatori dell’informazione, dediti più a sfasciare quanto di buono fa la politica che non a raccontarla, hanno fatto si che sul tema delle riforme ci fosse sempre il passo del gambero. Adesso occorre non ripetere gli stessi errori, considerato che l’aggressione a Berlusconi in Piazza Duomo a Milano è diventato, forse insperatamente, quel “quid” che mancava affinché tutti, nel centrodestra come nel centrosinistra (ad eccezione dei soliti guastatori alla Di Pietro), prendessero coscienza della necessità di abbandonare il tempo delle parole per cimentarsi in quello dei fatti. Le immagini in tv del presidente del Consiglio sanguinante sono state quasi il lavacro affinché la classe politica e l’opinione pubblica, e finalmente anche certa stampa, capissero che non era più possibile andare oltre sul piano della polemica e dello scontro politico. Certo, credere che dalle spine adesso tutto sia rose e fiori è illusorio, oltre che poco realistico, ma non saremmo degli attenti osservatori se non sottolineassimo come dal quel freddo pomeriggio milanese qualcosa è cambiato, e forse in meglio. Ovvio che a notare la metamorfosi non siamo solo noi, che peraltro abbiamo sempre auspicato delle riforme (se possibile) condivise, ma anche coloro che non solo non le vogliono ma soffiano ancora sul vento delle polemiche e della zuffa. In tal senso, a sinistra, le posizioni sono abbastanza chiare: alcune firme, in primis quella di Eugenio Scalfari, ma anche alcuni dirigenti del Pd che sarebbero tagliati fuori da una nuova stagione riformista, uno per tutti Walter Veltroni, non vogliono assolutamente che decolli il dialogo. Per loro va benissimo il clima di contrapposizione esistito sino ad oggi, perciò sta alle persone di buona volontà fare in modo che queste resistenze vengano sconfitte e che alla fine la ragione e l’interesse di tutti prevalga su tutte le altre considerazioni.