Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, gennaio 19, 2010

NESSUNA ALLEANZA CON CHI GUARDA AL PASSATO

di Giacomo Stucchi

Può un movimento, qual è quello della Lega Nord, nato tra l’altro per guardare costantemente al futuro, accettare compromessi che si ispirano a politiche e strategie del passato in stile Prima Repubblica? Assolutamente no. E’ questo, crediamo, il tema di fondo che contraddistingue il Carroccio da tutte le altre forze politiche. Non siamo degli ingenui e sappiamo che la politica è l’arte del possibile, ma ci sono delle colonne d’Ercole (ovvero il rispetto del patto coi propri elettori) che la Lega non varcherà mai! Ecco perché ogni ragionamento sulla possibilità di alleanze con l’Udc (il partito che mira solo alle poltrone, senza scegliere se stare o di qua o di là), come ha opportunamente sottolineato il nostro Segretario Federale Umberto Bossi, non solo non ci interessa ma rischia soltanto di farci perdere del tempo prezioso in una campagna elettorale che si annuncia già ricca di contenuti. Primo fra tutti il ruolo delle regioni che, nel sistema federalista al quale da sempre lavora la Lega, sono determinanti per lo svolgimento di tutte quelle funzioni istituzionali e amministrative che devono essere decentrate. Sarebbe ora, quindi, che in occasione delle elezioni regionali della prossima primavera, si abbandoni sia l’approccio ideologico (che caratterizzò la seconda metà degli anni Settanta, quando destra e sinistra si scontravano per la funzione da attribuire alle regioni), sia quello opportunistico (che invece fu in auge per tutti gli anni Ottanta e la prima metà degli anni Novanta, quando soprattutto il cosiddetto “pentapartito” la faceva da padrone nella spartizione del potere). Per quanto ci riguarda, le elezioni del 2010, dopo la fase di transizione degli ultimi anni, dovranno invece segnare finalmente il rilancio delle Regioni intese come fulcro politico, istituzionale e amministrativo, nell’ambito di un nuovo sistema che guardi al federalismo fiscale come strumento per la piena attuazione dell’autonomia locale rispetto al centralismo romano. Le Regioni che vogliamo non dovranno quindi essere né dei moltiplicatori della spesa pubblica, né il trampolino di lancio per Tizio o Caio, ma dei presidii di efficienza amministrativa e di garanzia della libertà, a tutela soprattutto degli interessi di tutti i cittadini padani. Messa così la questione, forse, può essere più facile, per alleati e avversari politici, comprendere perché la Lega Nord non può acconsentire a politiche dei due forni e doppigiochismi di varia natura, che snaturerebbero sia il nostro programma politico e amministrativo, sia la natura stessa dell’alleanza con il Pdl. All’interno del quale, come è ovvio, possono coesistere diverse sensibilità riguardo al tema delle alleanze per le prossime regionali. Tuttavia, ogni qual volta si guardi a questo aspetto, bisogna però sempre considerare che la posta in palio non consiste solo nel destino di questo o di quel partito, ma nel futuro di un Paese che da troppo tempo aspetta radicali riforme e profondi cambiamenti.