Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, aprile 01, 2010

ABBIAMO SUCCESSO PERCHE' SIAMO AFFIDABILI

di Giacomo Stucchi

Superato l’appuntamento elettorale per le Regionali, leggendo le prime pagine di alcuni quotidiani, si ha l’impressione che una certa stampa sia rimasta afona. L’ampio spazio che, nei mesi che hanno preceduto il voto del 28 e 29 marzo scorsi, era dedicato a certa informazione, con lo sfacciato obiettivo di screditare l’immagine del premier e del governo che presiede (alla faccia dei veri problemi dei cittadini!), si è come dissolto nel nulla. Interpretiamo la circostanza come una buona notizia. Nel senso che confidiamo nel fatto che, a sinistra, si siano finalmente resi conti che l’antiberlusconismo di maniera, oltre a non importare granché all’opinione pubblica, non paga nemmeno in termini elettorali. Constatiamo però che, finito l’assalto mediatico al premier, si è passati adesso alle approfondite analisi politologiche di certi osservatori che si propongono di spiegare, naturalmente secondo il loro punto di vista, il successo elettorale della Lega Nord. Sulle ragioni del successo del Carroccio vorremmo dare il nostro contributo. Si tratta di una tendenza ormai consolidata da anni che trova la sua spiegazione, tra l’altro, nella grande aspettativa di cambiamento che c’è nei cittadini ma anche nell’avvertita necessità dell’elettorato di avere, forse oggi più che mai, validi punti di riferimento. La Lega Nord interpreta al meglio entrambe le esigenze. Ha un valido programma di riforme, e lo porta avanti in tutti i consessi istituzionali, tenendo ferma la barra ma cercando sempre il dialogo con tutti; è presente sul territorio, in modo costante e proficuo, per dare risposte concrete e non per perdersi in chiacchiere. In altre parole, siamo persone affidabili. Certi osservatori della politica sostengono anche che il nostro movimento si è ormai così radicato nel territorio da essere paragonabile, per forza elettorale, alla vecchia Democrazia Cristiana. L’ardito paragone però, se fatto, va spiegato bene. Essere paragonati alla vecchia Dc, infatti, forse può servire a dare un’idea del nostro consenso elettorale, ma non regge se si pensa al diversissimo modo di fare politica. La Dc, di cui gli esponenti dell’Udc sono oggi gli epigoni, era l’artefice per eccellenza della politica dei “due forni”. Allearsi con Tizio o con Caio, di destra o di sinistra, non aveva nessuna importanza, ciò che contava era occupare le poltrone. Inoltre, per capire la profonda differenza, bisogna anche sottolineare che mentre i protagonisti della Prima Repubblica, soprattutto negli anni Ottanta e Novanta, utilizzavano i posti di potere per un esercizio dello stesso a fini clientelari, nella Lega Nord, quando si ricopre un ruolo istituzionale, l’imperativo categorico è soddisfare le istanze della gente. La quale, si badi bene, non è né ingenua né sprovveduta, e se viene presa in giro, prima o poi, presenta il conto.