Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, dicembre 21, 2010

LA CONTESTAZIONE NON PUO' FARE A PUGNI CON LA SICUREZZA

di Giacomo Stucchi


Nessuno mette in discussione il diritto degli studenti a protestare ma la loro mobilitazione, prevista in occasione del via libero definitivo del Senato alla riforma universitaria, non può far trascorrere notti tranquille né a chi deve garantire l’ordine e la sicurezza pubblica, né a tutti coloro che hanno a cuore la civile convivenza. Qui non si tratta di ledere il diritto, universalmente e costituzionalmente riconosciuto, di manifestare la propria opinione, ma di garantire ad un Parlamento democraticamente eletto di approvare una riforma importante, sulla quale si è dibattuto a lungo dentro e fuori le sedi legislative, senza che per questo debba andarci di mezzo l’incolumità di manifestanti o poliziotti. Spiace dirlo ma si ha l’impressione che il dibattito sulla riforma universitaria in atto nelle facoltà, così come in tutti i luoghi di aggregazione giovanile, sia purtroppo contaminato da chi è dedito più alla distruzione delle città che non alla costruzione del proprio futuro. Ne è una prova il fatto che mentre migliaia di studenti si interrogano, giustamente, sul futuro dell’università e sulle prospettive che la stessa può dare loro, magari occupando le facoltà e scendendo anche in piazza, ma sempre in modo pacifico e civile, ci sono poi alcuni criminali che vorrebbero essere delle avanguardie ma che in realtà sono solo dei provocatori isolati. Si tratta, in alcuni casi, delle stesse persone che all’occorrenza si spostano da una città all’altra, per porre in essere una guerriglia urbana che favorisca la trasformazione della protesta, in una vera e propria guerra civile. Costoro mirano a trasformare la protesta in sommossa, il confronto in scontro, e vogliono che la contestazione faccia a pugni con la pubblica sicurezza. Macchiare di sangue legittime rimostranze è il loro principale obiettivo, così come lo è il tentativo di uscire dall’isolamento per trasformarsi in avanguardie della protesta sociale, non solo studentesca. Ecco perché nutriamo forti dubbi sulla decisione della magistratura, che rispettiamo pur avendo il diritto di non condividerla, di mettere a piede libero i teppisti che hanno messo a ferro e fuoco Roma nel giorno del dibattito alla Camera sulla sfiducia al Governo. Avendo inoltre sentito alcuni dei giovani manifestanti in televisione, nello spazio che Santoro ha voluto loro dedicare nella sua trasmissione Annozero, non li abbiamo sentiti proferire nessuna parola di condanna dell’uso della violenza, ma anzi una certa giustificazione della stessa. Il risultato è stato quello di un messaggio pericoloso, diretto ad una platea di milioni di telespettatori, che peraltro contrasta con tutto ciò di buono che la maggior parte dei giovani fanno ogni giorno. Nella Lega Nord, per esempio, i Giovani Padani sono impegnati nella militanza politica, ma anche nel volontariato, nella Selezione di Calcio della Padania, nel giornale, nella radio. Un impegno a tutto campo che li porta a fare qualcosa di costruttivo, e a non avere nemmeno il tempo di andare in giro a picchiare poliziotti o a spaccare vetrine.