Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, febbraio 01, 2011

I GUASTATORI DELLA DEMOCRAZIA NON VINCERANNO

di Giacomo Stucchi


Certi guastatori della democrazia si riempiono la bocca di belle parole in nome dell’interesse dei cittadini, ma poi sono i primi a mettere a rischio le regole basilari dei sistemi democratici. Chiedendo le dimissioni di Berlusconi, infatti, si destituisce di fatto un Governo legittimato dal voto popolare, che invece ha il diritto di andare avanti per portare a termine il suo programma. Se ci sarà da andare al voto a breve si vedrà, e di certo non sarà la Lega a tirarsi indietro, ma il ricorso alle urne non potrà certo esserci per volontà di D'Alema, o dell'armata Brancaleone che lui vorrebbe mettere insieme! Solo ad immaginarli tutti su un palco, i vari Fini, Casini, D'Alema, Di Pietro, Vendola, Veltroni, Bersani, la Bindi, e magari un redivivo Bertinotti, e in seconda fila i vari Bocchino, Granata, Enrico Letta, Donadi, e chi più ne ha più ne metta, c’è davvero da rimanere allibiti. Staremo a vedere, ma al momento non è questo il tema all’ordine del giorno della politica. I giorni che viviamo non saranno infatti ricordati per la proposta di un cartello elettorale antiberlusconiano, che peraltro non ha neppure il pregio della novità, considerato che da più di quindici anni la sinistra prova a metterlo insieme, ma per la più grande riforma della storia repubblicana, quella del federalismo fiscale. Per far andare a buon fine il procedimento legislativo, e tutti i passaggi necessari per compierlo, bisogna però che ci si armi di pazienza e si assuma un atteggiamento di dialogo. Il muro contro muro non serve a niente e a nessuno, anzi è proprio quello che gli oppositori del cambiamento vorrebbero. Contro il federalismo le hanno davvero inventate tutte: divide il Paese, fa aumentare le tasse, moltiplica la spesa pubblica, ci mancava solo che gli imputassero l’invasione delle cavallette! La verità è che stiamo assistendo a un vero e proprio scontro tra il vecchio sistema, che non ne vuole sapere di ammainare la bandiera, e che cerca l’appoggio parlamentare dei gruppi di opposizione, e il nuovo che invece noi vorremmo costruire al più presto affinché possa dispiegare presto e bene i suoi effetti positivi. Ecco perché bisogna avere pazienza e non lasciare che ad essere al centro del dibattito ci stiano fatti che nulla hanno a che fare né con la politica, né con l’attività del Governo. Da troppo tempo ormai si discute sulla nostra riforma e l’accordo appena raggiunto con l’Anci costituisce un punto di forza rilevante per andare avanti. Molti sindaci, anche dello schieramento opposto, sono favorevoli al federalismo fiscale perché hanno capito che si tratta di un percorso ineluttabile per venire via dalle secche nelle quali un sistema centralista, farraginoso e inefficiente, ci ha impantanato per troppo tempo; ma anche perché riconoscono che Il federalismo fiscale, non avendo alla base un concetto ideologico, non è né di destra né di sinistra.