Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, marzo 24, 2011

IL VOTO DEL PARLAMENTO FA CHIAREZZA SULLA MISSIONE IN LIBIA

di Giacomo Stucchi

Il via libera dell'Aula di Montecitorio alla risoluzione presentata dalla maggioranza soddisfa le richiesta della Lega Nord di una maggiore chiarezza sul ruolo dell’Italia nell’intervento militare in Libia. Il dibattito parlamentare inoltre ha reso palesi la validità delle richieste avanzate dal Carroccio, con particolare riferimento ad un blocco navale che impedisca l'afflusso dei profughi dalle coste tunisine e libiche verso l'Italia, in considerazione anche dello scarso impegno europeo su questo punto e sulla ripartizione dei migranti. Spiace constatare però come, ancora una volta, l’opposizione (la cui risoluzione è stata votata anche dalla maggioranza come gesto di distensione su un argomento così delicato qual è la crisi libica) non abbia colto l’occasione per rendere un buon servizio al Paese. Il dibattito, al Senato così come alla Camera, ha infatti reso evidente come l’opposizione oltre a non aver trovato un intesa al suo interno ha anche lavorato per dividere il Paese, infischiandosene persino dell’invito del presidente Napolitano ad un voto condiviso sulla Libia e assoggettando gli interessi di tutti a quelli del proprio partito. Quando si tratta di interessi che coinvolgono tutto il Paese non dovrebbero esserci distinzioni né ideologiche né di altra natura, ma evidentemente usiamo un linguaggio che Bersani e Di Pietro non conoscono. Di certo non tutto è risolto con questo voto in Parlamento, ma la strada intrapresa è già diversa. Consapevoli del ruolo prioritario che ci spetta nella gestione della crisi libica, sia per la nostra collocazione geografica, sia per la peculiarità degli interessi che abbiamo da difendere in Libia, speriamo che quanto messo nero su bianco serva a venire fuori da questa crisi con il minor danno possibile. A tal proposito non possiamo che compiacerci, per esempio, per il fatto che l’Italia abbia ottenuto il comando navale dell’Alleanza, con il quale potrà rafforzare l'embargo delle armi alla Libia stabilito dalla risoluzione Onu, che peraltro la cancelliera tedesca Angela Merkel ha chiesto di estendere a quello “petrolifero completo” oltre ad “ampie restrizioni al commercio". Ma c’è molto da lavorare soprattutto sul fronte dell’immigrazione. Che al momento vede in piena emergenza Lampedusa dove continuano ad arrivare centinaia di immigrati, da ultimo anche minorenni. Un flusso che, oltre ai rifugiati, vede anche molti fuorilegge evasi dalle patrie galere tunisine, dopo che le stesse sono state aperte a seguito del cambio di regime in quel Paese. Si tratta di un' emergenza rispetto alla quale l’Unione europea non può lavarsene le mani. Anche perché, considerato l’incertezza della situazione, è impossibile prevedere l’entità dell’esodo ma anche la durata.