Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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venerdì, settembre 23, 2011

NON CADREMO MAI NELLE TRAPPOLE DELLA SINISTRA

di Giacomo Stucchi



L’arresto del consigliere politico del ministro Tremonti e parlamentare del Pdl, Marco Milanese, avrebbe avuto delle conseguenza sulla tenuta del governo difficilmente controllabili. Esattamente il contrario di quello che serve in questo momento alla Padania, che ha tutto l’interesse a portare a termine quelle riforme che servono a liberarla dal centralismo romano, e al Paese, già interessato da una estrema volatilità economica e finanziaria. La premessa serve a far capire, senza tanti giri di parole, quale fosse la posta in palio: fare il gioco della sinistra, alla quale non importa nulla delle sorti del Paese ma interessa solo scalzare Berlusconi, ne tantomeno è interessata a garantire una stabilità di governo indispensabile per affrontare le difficili sfide che ci aspettano. Sbaglia quindi chi ritenesse il voto parlamentare su Milanese come un fatto fine a se stesso, non lo era. Chiariamo subito che, sul piano giudiziario, il voto del Parlamento non impedisce in alcun modo al processo di proseguire e quindi il procedimento giudiziario andrà avanti come sarebbe avvenuto per qualsiasi altro cittadino. Se Milanese dovesse risultare colpevole sarà condannato. Semmai è evidente l’atteggiamento incoerente e strumentale del Pd che prima si fa promotore, insieme ai radicali, della campagna contro la carcerazione preventiva e poi invece vota per l’arresto di Milanese solo perché spera che questo porti alla caduta del governo. La Lega Nord invece, guidata dal suo Segretario Federale Umberto Bossi, ha dimostrato di essere unita, forte e coesa. Noi abbiamo scelto da tempo la via democratica per fare quelle riforme che la Padania aspetta da anni e l’alleanza con il Pdl è strumentale a questo fine. La Lega non offrirà mai alla sinistra l’occasione per fermare questo processo riformatore e riportare indietro le lancette dell’orologio. Se Berlusconi cadesse si aprirebbe una crisi politica al buio che è esattamente lo scenario al quale mirano vecchi e nuovi oppositori del governo. Tutti insieme appassionatamente, da Bersani a Bocchino, dalla Bindi a Di Pietro, da Vendola a Vetroni, dal 2008 le hanno tentate davvero tutte per rovesciare il governo legittimamente eletto dal popolo ed insediare a Palazzo Chigi un’ammucchiata che non avrebbe né un leader né un programma. Sono certo che il nostro popolo ha ben presente questo rischio e che condivida quindi la scelta di responsabilità fatta dal Carroccio. Siamo al governo per fare le riforme e vogliamo utilizzare lo scorcio di legislatura che rimane per completare la rivoluzione federalista anche sul piano costituzionale e per adottare misure in grado di favorire la crescita economica a tutela delle nostre aziende e dei nostri lavoratori. Tutto il resto, dal frullatore mediatico- giudiziario al gossip di Palazzo, lo lasciamo alla sinistra e a quanti sono in politica non per costruire qualcosa ma solo per distruggere l’avversario.