Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, ottobre 18, 2011

UN'OPPOSIZIONE IRRESPONSABILE

di Giacomo Stucchi


Negli episodi terroristici che hanno messo a ferro e fuoco il centro di Roma, è davvero difficile stabilire con certezza dove finisce la protesta spontanea e legittima di molti giovani, e dove comincia invece la strumentalizzazione politica. Una cosa però è sicura: dinanzi a certe forme di contestazione, e alla loro degenerazione violenta e criminale, la polemica politica non dovrebbe nemmeno esistere per lasciare spazio all’esecrazione unanime. Ma c’è di più. Tentare di mettere in croce il governo in carica, come hanno fatto diversi esponenti dell’opposizione, per presunte responsabilità di quanto accaduto è da irresponsabili. Se davvero ci fosse scappato il morto, frutto magari di un atteggiamento meno prudente da parte delle forze dell’ordine, che si sono trovate a contrastare una vera e propria guerriglia urbana, allora si che oggi la solita sinistra (la stessa che ha sempre speculato sui disordini del G8 di Genova del 2001!) avrebbe sparato a zero contro Polizia e Carabinieri. Inoltre, dopo gli scontri della scorsa settimana, è concreto il timore che, da Roma alla Val di Susa, si possano verificare nuovi e gravi episodi. Ma siamo sempre alle solite. Anche su questo, infatti, un’opposizione inconcludente e priva di scrupoli riesce a dividersi. Da un lato con Di Pietro, che invoca l’applicazione di leggi speciali, dall’altro lato con il Pd e Sel che invece non ne vogliono sapere di adottare provvedimenti d’emergenza e trovano però più comodo non fare nulla per impedire che la politica sfoci nella violenza. Una posizione che non condividiamo e che fa il paio, del resto, con quanto accaduto a Montecitorio la scorsa settimana sulla votazione per la fiducia al governo. Anche in quell’occasione l’opposizione ha dimostrato uno scarso senso dello Stato e poco rispetto per le istituzioni. Non può infatti essere definito altrimenti l’avere abbandonato l’Aula durante il discorso del premier, ma anche il maldestro e ridicolo tentativo di fare mancare il numero legale (con l’obiettivo non dichiarato, ma a tutti evidente, di far precipitare il Paese nel caos). Se di strategia politica si tratta, certo non è molto edificante né appagante in termini elettorali. Anche il risultato delle regionali in Molise dimostra infatti che la sinistra non ha convinto l’elettorato e che potrebbe continuare a rimanere all’opposizione ancora a lungo. Ecco perché Bersani e Di Pietro farebbero bene a cambiare atteggiamento: dentro il Parlamento (confrontandosi costruttivamente con la maggioranza sulle misure da adottare in favore di famiglie e imprese), ma anche fuori, stigmatizzando senza riserve ogni tipo di degenerazione violenta dello scontro politico e senza addossare inesistenti colpe al governo in carica e in modo particolare al ministro dell'interno Roberto Maroni.