Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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venerdì, novembre 11, 2011

IL GOVERNO TECNICO E' IL VECCHIO CHE AVANZA

di Giacomo Stucchi


Nel 2008 abbiamo chiesto il voto ai cittadini sulla base di un programma di riforme ben preciso che aveva nel federalismo fiscale il punto cardine. Con quel programma il centrodestra ha vinto le elezioni. La permanenza della Lega Nord al governo, nei tre anni e mezzo di legislatura trascorsi, ha sempre avuto quindi una ragione ben precisa: quella di portare a casa gli obiettivi prefissati. Poiché il nostro Movimento, dalla base che lavora sul territorio alla rappresentanza parlamentare, è fatto di persone serie che non stanno in politica per interessi personali ma per rappresentare le istanze dei popoli Padani, non ci può essere nessuna crisi finanziaria, né agenzia di rating, che ci può convincere a fare un passo indietro rispetto agli impegni assunti con gli elettori. Ecco perché rispetto al governo tecnico che si sta delineando all’orizzonte politico, il cui programma (qualunque esso sia) non ha avuto e non potrà avere mai il consenso dei cittadini, la Lega non può che stare all’opposizione. Che non sarà né di circostanza, né soft, e avrà come obiettivo specifico quello di evitare che, con la Lega fuori dall'esecutivo, le fameliche casse romane vengano rimpinguate solo dalla fatica a dal sudore dei padani. Cosa farà questo nuovo governo a trazione Pdl-Pd-Terzo Polo? Aumenterà l'IRAP e proporrà nuove politiche assistenzialistiche e clientelari per il sud, oppure farà andare in pensione la gente a settant’anni? E poi che fine faranno i decreti attuativi sul federalismo fiscale? Si tratta di domande alle quali chiunque vada a Palazzo Chigi dovrà dare delle risposte concrete. Il Carroccio si è sempre battuto per i cambiamenti e per l’attuazione di riforme strutturali che cambiassero davvero il Paese, ma quello che si prospetta sembra essere il ritorno in grande stile del vecchio. Ciò che sta accadendo nei palazzi romani, all’ombra della crisi finanziaria che continua ad imperversare in tutto il mondo, fa parte di un film già visto. Già una volta, infatti, la politica ha abdicato al suo ruolo per cedere il passo ai tecnici che ci hanno portato nell’euro, con un cambio che peggiore non poteva essere e che ha contribuito non poco a creare i problemi che sono arrivati dopo. Il nostro timore è che adesso, pur di mantenerci nell’eurozona, si faccia pagare ai cittadini padani un conto ancora più salato ed insostenibile. Né la crisi dei mercati finanziari, né Obama o la Merkel, né la Bce o il Fondo Monetario Internazionale, possono determinare le nostre scelte politiche o cambiare le carte in tavola come se nulla fosse. Sarebbe davvero un ribaltone. In democrazia la regola principale è che il popolo sceglie da chi vuole essere governato e per fare cosa. Il governo delle cosiddette larghe intese che si vorrebbe far nascere non ha invece nessuno dei due presupposti e per questo la Lega Nord non può che rimanerne fuori.

2 Comments:

At 3:53 PM, Anonymous Anonimo said...

e il nuovo...o meglio il futuro quale sarebbe ? renzo bossi forse ? meno male che ROMA E' LADRONA altrimenti tutti quei soldi come farebbe a prenderli?

 
At 4:42 PM, Anonymous Anonimo said...

ci sono laureati in economia e commercio e in scienze politiche che si son fatti il culo per 25 anni a studiare, che sono a raccogliere la spazzatura differenziata per 950 euro al mese...e il figlio di bossi che ha preso a stento la maturita',ricopre una carica da 12000 euro al mese....
EVVIVA L'ITALIA

 

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