Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, dicembre 15, 2011

DA MONTI NESSUNA 'LEZIONE DI STILE"

di Giacomo Stucchi


Stimiamo l’ambasciatore ed editorialista del Corsera Sergio Romano ed è per questo che abbiamo letto con la consueta attenzione anche il suo articolo ‘Un professore senza allievi’. Un' analisi che, è sembrato di capire, vede soprattutto la Lega Nord al centro dell’attenzione, anche se con qualche semplificazione di troppo circa la nostra politica nell’era Monti. Che non è, come afferma Romano, senza “memoria e programmi” ma al contrario è tale proprio perché memore di tutto quanto accaduto in questo Paese almeno negli ultimi vent’anni. Chi scrive rappresenta da qualche anno gli interessi dei cittadini padani in Parlamento. Quanto basta per avere capito che, purtroppo, è davvero un’impresa improba per chiunque realizzare e portare a compimento delle riforme strutturali in un sistema politico e istituzionale ingessato. Paletti costituzionali ormai fuori luogo, ma anche lobby e gruppi di pressioni rappresentativi di una miriade di corporazioni, con molti paladini dentro e fuori il Parlamento, hanno reso questo Paese immutabile, nonostante la volontà degli elettori si sia chiaramente espressa in più occasioni per un radicale cambiamento. Romano afferma anche che la Lega Nord, negli anni al governo, ha “sottoscritto tutte le manovre di Giulio Tremonti e ha avuto accesso, in quel periodo, a tutti i dati sulle reali condizioni del Paese”: confermiamo, sottoscriviamo e rivendichiamo in pieno. Perché grazie a quelle manovre il Paese ha affrontato la difficile congiuntura internazionale meglio di molti altri, sia in Europa che Oltreoceano, senza peraltro mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Che anzi, dal 2008 ad oggi, hanno anche risparmiato un po’ di soldi. C’è però un passaggio che l’ambasciatore Romano salta a piè mani nella sua analisi ed è quello relativo a quanto accaduto nella maggioranza di centrodestra prima di arrivare alla caduta di Berlusconi. Ci riferiamo ai problemi interni al Pdl che hanno portato una parte di quel partito, guidato dal presidente della Camera Gianfranco Fini (che ha smesso di essere al di sopra delle parti per fare invece gli interessi di una parte politica!), ad uscire dalla maggioranza. Era l’estate del 2010 e, come forse Romano ricorderà, la Lega Nord per bocca del suo Segretario Federale Umberto Bossi chiese a gran voce un immediato ritorno alle urne per ridare la parola agli elettori. Un appello rimasto inascoltato al quale sono poi seguite le vicende che tutti noi conosciamo. Sino all’avvento di Monti dal quale, al contrario di quanto afferma Romano, non crediamo sia venuta nessuna “lezione di stile politico”. Il presidente del Consiglio infatti si è prestato al ruolo di esecutore materiale di una manovra economica durissima, sapendo perfettamente di avere alle spalle una maggioranza parlamentare che lo appoggia solo per la viltà e l’ipocrisia di forze politiche che non hanno il coraggio di assumersi alcun tipo di responsabilità dinanzi al Paese. Viviamo giorni difficili, sotto molti punti di vista, ma proprio per questo e per affrontarli al meglio occorreva un governo pienamente legittimato dal voto popolare. Invece siamo nelle mani di una squadra di banchieri che adotta misure ‘lacrime e sangue’, per le quali non sarà mai chiamato a rispondere nessuno: uno spettacolo di certo profondamente inverecondo.