Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, aprile 26, 2012

CHI PAGA IL CONTO DEL GOVERNO MONTI?

di Giacomo Stucchi

Si vada a votare per le Politiche in autunno, oppure nella prossima primavera, la situazione cambia di poco: il governo Monti si è insediato per fare quel lavoro 'sporco' che i due più grossi partiti, Pd e Pdl, con la complicità della galassia rappresentata dal Terzo Polo, non hanno avuto il coraggio di fare assumendosene la responsabilità dinanzi al Paese, e adesso nessuno intende pagare il conto di quella scelta scellerata. E che si tratti di un conto salato non lo si può certo negare! Le 'ricette' approvate dai tecnici al governo infatti, oltre ad essere ad alto tasso di impopolarità (perché tutte a senso unico e cioè a svantaggio dei cittadini più deboli), si sono rivelate anche inutili, sia sul fronte interno della riduzione della spesa pubblica, sia su quello esterno di ridimensionamento dello spread e quindi degli alti tassi d'interesse sul nostro debito. Tali conseguenze, purtroppo, erano state ampiamente previste da quanti, come il sottoscritto, da mesi vanno sostenendo che l'abbandono della strada delle riforme avviate dal governo Berlusconi non avrebbe portato a nulla di buono, né nell'immediato, né nel breve periodo. I fatti ci hanno dato ampiamente ragione. Da tempo però siamo abituati a guardare avanti senza indugiare nella contemplazione dei risultati ottenuti, né a piangerci addosso per le occasioni mancate. E' probabile che alle prossime elezioni amministrative la Lega Nord paghi dazio per gli errori commessi, imputabili ai singoli e non certo a tutto il Movimento, per rimediare ai quali però (lo riconoscono tutti!) non solo si è reagito subito ma lo si è fatto senza sconti per nessuno, ma per il Carroccio rimane tuttavia il riconoscimento storico di essere stato il primo movimento ad aver posto fortemente al centro del dibattito politico la questione settentrionale e di averne anche indicato la soluzione. Il federalismo fiscale, ed è proprio questo il punto, rimane l'unico programma concreto per venire fuori da una situazione nella quale una parte del Paese, la Padania, paga e lavora per tutti. Né i partiti che sostengono l'attuale governo, né quelli (tanto a destra quanto a sinistra) che sono fuori dal Parlamento e aspirano ad entrarci, e neppure i movimenti che cavalcano il sentimento di antipolitica generatosi nei cittadini, hanno una vaga idea di come agire per far uscire il Paese dalle secche nelle quali è stato condotto. Si resta sempre nel vago senza avere una visione d'insieme. Si mettano perciò il cuore in pace tutti coloro che sperano nel ritorno della vecchia politica romanocentrica, o che confidano in una nuova legge elettorale che lasci ai partiti le mani libere di allearsi con chiunque pur di occupare le poltrone, perché la Lega Nord è più viva che mai e continuerà a rappresentare gli interessi della Padania.