Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, maggio 03, 2012

CON L'IMU DI MONTI I COMUNI RISCHIANO DI CHIUDERE I BATTENTI

di Giacomo Stucchi

C'è poco da polemizzare sull'Imu, considerato che questa tassa è già stata riconosciuta da tutti, in primis dal presidente dell'Anci Graziano Delrio, iniqua, inutile e dannosa. L'unico che ancora non vuole rendersene conto è soltanto il premier Monti. Per la verità il presidente del Consiglio e i suoi ministri, in un primo momento, avevano tentato un'operazione subdola che consisteva nel far credere all'opinione pubblica che la loro Imu era già prevista nella riforma sul federalismo fiscale approvata dal governo Berlusconi (peraltro affossata negli ultimi mesi dall'attuale governo), ma il giochetto è durato davvero poco. Non c'è voluto molto, infatti, per ristabilire la verità e per mettere in chiaro che l'imposta sulla casa introdotta da Monti non ha nulla a che vedere con quella pensata nella nostra riforma. Nel federalismo fiscale l'Imu veniva introitata dai Comuni per compensare i tagli ai trasferimenti dello Stato, da un lato, ma anche per lasciare sul territorio il gettito derivato dall'imposta stessa. Un'operazione che avrebbe avuto il duplice vantaggio di lasciare le risorse là dove sono prodotte ma anche di consentire ai cittadini di controllare come venivano gestiti i soldi pubblici. Tutto il contrario dell'Imu di Monti che invece, per più del 50%, va allo Stato e che serve a impinguare soltanto quella mostruosità che sono le casse statali. Nelle quali nemmeno i ministri tecnici, a cinque mesi dal loro ingresso nelle stanze dei bottoni, hanno dimostrato di sapere mettere ordine. Ma c'è di più. Al danno che ne deriva ai Comuni, per il mancato introito di una parte consistente del gettito dell'Imu, ci sono da aggiungere almeno altre due aggravanti, che costringeranno i primi cittadini a chiudere i battenti e a consegnare le chiavi dei municipi al ministro dell'Interno Cancellieri. La prima consiste nell'enorme decurtazione dei trasferimenti dello Stato agli stessi Comuni, rispetto a quelli dell'anno precedente, e la seconda è invece relativa alle previsioni del gettito dell'Imu che sono del tutto inattendibili e che, verosimilmente, faranno saltare molti conteggi. Questa miscela esplosiva di concause farà sì che con l'Imu voluta dal governo in carica né lo Stato, né i Comuni, e neppure l'economia in generale, sulla quale inciderà l'ulteriore impoverimento delle famiglie, trarranno alcun vantaggio. Certo stupisce che a non rendersi conto di tutto questo siano dei professori che coi numeri dovrebbero avere una certa dimestichezza; ma se commettere errori è umano, perseverare è diabolico! Ed è per questo che è giunto il momento che Monti e i suoi ministri scendano dalla cattedra e guardino con maggiore concretezza ai problemi sociali che stanno contribuendo a provocare.