Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, maggio 10, 2012

PERCHE’ DOPO I BALLOTTAGGI IL GOVERNO MONTI POTREBBE CADERE

di Giacomo Stucchi

Lo spread vola, i suicidi di imprenditori e cittadini perseguitati da un fisco ingiusto e spietato continuano con una sequenza impressionante, l'economia non decolla, e anzi il segno positivo nella produttività industriale è solo un pallido ricordo, la disoccupazione galoppa, ed è una tragedia se si considerano le altissime percentuali di giovani nulla facenti, o comunque senza un reddito, e il governo in carica che fa? Gioca a scarica a barile sull'attribuzione delle responsabilità! Prima Monti prende posizione sostenendo che “le conseguenze umane" (e cioè dei suicidi) della crisi “dovrebbero far riflettere chi ha portato l’economia in questo stato e non chi da quello stato sta cercando di farla uscire”; poi, dopo le reazioni dei vertici del Pdl che proprio non hanno gradito l'intemerata del premier sulle responsabilità dell'attuale situazione economica, lo stesso capo dell'esecutivo, intervenendo alla Conferenza sullo Stato dell’Unione europea, rettifica il tiro: "Il governo precedente ha fatto molto in termini di riforme strutturali ma noi crediamo, così come lo credono i mercati e la Ue, che l’Italia ora debba fare di più". Un tentativo, insomma, di metterci una pezza che però non deve essere sembrato soddisfacente ad una parte del Pdl. 41 deputati del Cavaliere infatti presentano un'interrogazione parlamentare con la quale chiedono al presidente del Consiglio di spiegare il significato della frase "conseguenze umane" della crisi e a chi ne riferisse le cause. Per i 41 firmatari è di fondamentale importanza che Monti spieghi a chi alludesse quando ha poi specificato che quelle conseguenze sono generate da "chi ha portato l’economia in questo stato". Insomma, mentre il Paese sta affondando, il premier non ha meglio di niente da fare che polemizzare coi vertici del maggiore partito (almeno in Parlamento) che lo appoggia, sulle responsabilità, vere o presunte tali, dell'attuale gravissima crisi economia e finanziaria. Un atteggiamento irresponsabile che fa il paio, del resto, prima con la decisione del Pdl di favorire la nascita del governo dei tecnici, e poi con l'approvazione da parte dello stesso governo e della maggioranza che lo sostiene di provvedimenti scellerati su pensioni e fisco. L'impressione è che il risultato delle elezioni amministrative, che ha fortemente penalizzato il Pdl (e non ha di certo favorito né il Pd né il Terzo Polo), sia già uno spartiacque nei rapporti tra il governo in carica e i partiti che lo sostengono, in particolare per il Pdl. Prima del voto, infatti, le scaramucce verbali tra Monti e Alfano lasciavano il tempo che trovavano perché l'obiettivo era comunque quello di arrivare, con questo governo, al 2013. Ora che il Pdl ha finalmente capito che con l'attuale inquilino di palazzo Chigi potrebbe forse arrivare alla prossima primavera, ma non andrebbe oltre perché nessuno lo voterebbe più, può darsi che davvero, dopo il voto dei ballottaggi, il governo possa davvero cadere.