Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, luglio 26, 2012

LA VERA 'SPENDING REVIEW'? L'IMMEDIATA ADOZIONE DEI COSTI STANDARD NELLA PA

di Giacomo Stucchi

Sulla riforma della legge elettorale la Lega Nord ha già dato il suo contributo, in termini di chiarezza e di semplicità di applicazione delle modifiche, ma la melina nella quale la strana maggioranza che appoggia l'Esecutivo continua ad essere impegnata ha fatto diventare il dibattito davvero stucchevole. Ecco perché alla disputa sul nuovo sistema di voto, che se approvato almeno in un ramo del Parlamento prima della pausa estiva potrebbe portare il Paese alle urne già in autunno, preferiamo invece porre l'attenzione sul lavoro che i nostri gruppi parlamentari stanno portando avanti in difesa degli interessi del nord. Mi riferisco, in particolare, alla battaglia che il Carroccio sta conducendo per migliorare il provvedimento per la revisione della spesa pubblica, attualmente in discussione al Senato. Lo scopo è quello di modificare il più possibile il principio che sta alla base del provvedimento e che vede nell'applicazione dei tagli lineari una scure che colpisce in modo indiscriminato tutte le amministrazioni pubbliche, sia quelle virtuose che hanno garantito negli anni una buona ed efficiente gestione dei loro servizi mantenendo i conti in ordine, sia quelle inefficienti che hanno sperperato le loro risorse in mille rivoli clientelari. Tra i Comuni del nord a guida leghista, per esempio, sono molti quelli che acquistano beni e servizi a prezzi standard, in qualche caso anche al di sotto della media. E' quello che avrebbero dovuto fare tutti i Comuni del Paese se il governo Monti non avesse messo negli ultimi mesi le zavorre al nostro federalismo fiscale, ed in particolare all'adozione dei costi standard. Che adesso, anche a seguito di una recentissima sentenza della Corte Costituzionale (n.193/2012), in base alla quale i tagli alla spesa pubblica delle ultime manovre previsti come strutturali e definitivi scadranno nel 2014, diventano invece un passaggio obbligato. "I fabbisogni standard - come riconosce con onestà intellettuale un articolo pubblicato su Il 'Sole 24Ore' - che identificano le spese di ciascun ente giustificante sulla base delle proprie caratteristiche strutturali (popolazione, territorio e, per la polizia locale, presenza di campi nomadi, numero di scuole, di zone Ztl, ecc.), sono una riforma fondamentale per orientare la riduzione della spesa sugli sprechi e non sui servizi. Sui fabbisogni standard - continua l'articolo - è necessario che si orienti la spending review e la perequazione, superando il criterio della spesa storica". Insomma, la Lega Nord di governo ci aveva visto giusto e se il federalismo fiscale, e con esso l'obbligo per tutte le pubbliche amministrazioni di adottare i costi standard, fosse stato applicato sino in fondo probabilmente oggi noi avremmo già usufruito dei primi benefici effetti sul fronte della razionalizzazione delle spesa pubblica. Con il governo dei Professori, invece, stiamo ancora a discutere su cosa e dove tagliare!