Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, settembre 25, 2012

LA PROTESTA NON BASTA, BISOGNA ANCHE PROPORRE

di Giacomo Stucchi

L'analisi politica di chi sostiene che la Lega Nord non risente della disaffezione alla politica, perché "forte di uno zoccolo duro poco sensibile agli eventi della quotidianità politica" (Alessandro Trocino sul Corsera), appare un po' superficiale. Vista così, infatti, sarebbe come se i nostri militanti fossero degli alieni, o vivessero nelle riserve, e tutto ciò che accade li lasciasse del tutto indifferenti. Ovviamente non è così; anzi, è vero proprio il contrario. Chi vota Lega, ma direi anche chi sino ad oggi non lo ha fatto ma guarda (come lo facciamo noi) ai problemi che vive il Nord come ad una priorità assoluta, si avvicina al nostro movimento, o conferma la sua fiducia, proprio perché consapevole che non si può andare avanti senza cambiare un sistema, politico e istituzionale, che penalizza sempre la parte più produttiva del Paese. Accanto a questo, che è un aspetto di certo importante, c'è poi l'attività della classe dirigente del Carroccio che non ha mai perso, nemmeno nei momenti più difficili, il contatto con il territorio e con la sua gente. Questo rapporto, se possibile, si è ancora più rafforzato negli ultimi tempi. Ecco perché ci lasciano indifferenti i tentativi (ci si passi il termine) di "invasione di campo" dei candidati alle primarie del centrosinistra che vengono al Nord pensando di intercettare i voti della Lega e non rendendosi conto, invece, che questo non è possibile perché il Carroccio non è oggi, così come non lo è mai stato in passato, un movimento politico statico, che attende gli eventi. Noi, gli eventi, li abbiamo sempre anticipati. Né ci preoccupa il voto di protesta, che può essere anche legittima, e che serve a smuovere un sistema che si è incancrenito e che necessita di essere rivisto e razionalizzato; la protesta, tuttavia, non può essere tout court, quando cioè si vota contro senza guardare al contenuto. Se la protesta vuol dire ricambio allora, pur non condividendola, può essere un fatto positivo; ma quando la protesta è fine a se stessa, allora non serve a nulla. Da questo punto di vista, purtroppo, nel Paese siamo nel secondo caso. Vedremo però cosa decideranno i cittadini. Anche il nostro movimento politico, del resto, è nato come movimento di protesta, poi però è diventato di proposta. I sondaggi ci danno in decisa crescita e questo, anche se chi scrive non vi attribuisce un valore eccessivo, non può che fare piacere, ma la vera indagine di gradimento noi la facciamo ogni giorno sul territorio. Ecco perché, sia che si tratti di Matteo Renzi, come ieri di Veltroni, il tentativo di chi gira il Nord in campagna elettorale, pensando che basti questo per raccogliere una messe di voti, non suscita in noi alcuna preoccupazione.