Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, ottobre 18, 2012

LA RIDUZIONE DELL'IRPEF SOLO UNO SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE

di Giacomo Stucchi

Nonostante il fiscal compact e le correnti di pensiero che vorrebbero sempre più espropriarlo delle sue prerogative fondamentali, approvare i provvedimenti economici e finanziari rimane ancora, per fortuna, uno dei compiti principali del Parlamento. Intervenire sulla Legge di Stabilità (che per quanto ci riguarda andrebbe rivoltata come un calzino) non è quindi una gentile concessione del governo dei tecnici o del ministro dell'Economia, ma una precisa prerogativa costituzionale riconosciuta alle assemblee legislative. Ha fatto bene quindi il Presidente della commissione Bilancio della Camera, Giancarlo Giorgetti, a non perdere un solo minuto per cominciare ad esercitare tale prerogativa nel migliore dei modi, stralciando dal provvedimento in questione alcune norme, ritenute microsettoriali, localistiche o solo ordinamentali. Una prima scrematura ad una Legge di Stabilità che, tuttavia, continua a presentare molte cose che non vanno. La riduzione dell'Irpef per le aliquote più basse, lungi dal tradursi in una reale diminuzione della pressione fiscale, è infatti solo uno specchietto per le allodole. Un mezzo con il quale molto probabilmente il governo ha provato a far credere all'opinione pubblica di aver imboccato la strada della riduzione delle tasse; mentre in realtà, fatto un rapido calcolo, tra aumento dell'IVA, tetto di spesa e franchigia per la quasi totalità degli sconti fiscali, e molto altro ancora, di pagare meno tasse non se ne parla. Anzi, qualora malauguratamente la strana maggioranza non dovesse provvedere a modificare radicalmente il provvedimento economico, sarà inevitabile per i cittadini mettere di nuovo mano al portafoglio, posto che lo stesso non sia vuoto! Senza entrare nel dettaglio è possibile infatti rilevare che le misure varate dal governo incidono proprio su quelle fasce di reddito che invece dovrebbero essere maggiormente aiutate. Nelle condizione date e con la recessione economica ancora galoppante, bisogna aiutare i cittadini indigenti e mettere gli altri nelle condizioni di avere qualche residua capacità di spesa. A condizione però che le misure governative sul fisco non tolgano dalle tasche dei contribuenti anche gli ultimi euro rimasti. Se davvero il governo vuole favorire la crescita, coma va dicendo ormai da circa un anno, senza però fare seguire i fatti alle parole, bisogna allora incentivare la produzione contestualmente alla capacità di consumo della più ampia platea possibile di contribuenti. Tutto il contrario, insomma, delle misure contenute nella Legge di Stabilità varata dal governo Monti. Che peraltro, sul fronte degli Enti locali, continua a vincolare con il patto di stabilità regioni e comuni virtuosi che, soprattutto al Nord, potrebbero contribuire a rimettere in moto l'economia se solo potessero spendere le loro risorse, già disponibili e senza nulla chiedere ai propri cittadini.