Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, ottobre 23, 2012

QUESTI TECNICI ATTACCATI ALLE POLTRONE

di Giacomo Stucchi

L'avevamo ampiamente annunciato: la Legge di Stabilità come è stata varata dal governo dei professori, non solo non poteva funzionare, ma non avrebbe giovato proprio a niente e a nessuno. Non serviva a diminuire le tasse perché, dati alla mano, tra tetti, detrazioni ma soprattutto aumento dell'Iva, l'ipotetico vantaggio per i contribuenti, rappresentato dalla riduzione delle aliquote più basse dell'Irpef, di fatto andava a farsi benedire; non serviva ad aiutare i cittadini più in difficoltà, perché comunque il taglio dell'Irpef non li avrebbe mai riguardati; infine, non serviva di certo a rimettere in moto l'economia perché anzi l'avrebbe ulteriormente depressa con una nuova riduzione dei consumi. Insomma, tanto per cambiare, i tecnici del governo Monti hanno fallito su tutti i fronti e tocca adesso al Parlamento porre rimedio a questo disastro. Un lavoro al quale la Lega Nord di certo non si tira indietro avendo anzi avanzato delle proposte alternative già a poche ore dal varo della manovra; sulla quale peraltro abbiamo subito messo in guardia le altre forze politiche che in un primo momento avevano annunciato semplici "aggiustamenti". Però a questo punto la "strana maggioranza" dovrebbe spiegare al Paese perché continua a tenere in vita un governo che non è all'altezza della situazione e per di più nemmeno scelto dai cittadini? Ma perché continuare con la Fornero, che con le sue assurde riforme ha fatto solo disastri e continua ancora oggi a prendere in giro giovani, esodati e precari. Basti pensare alla sua riforma del lavoro: un arlecchino legislativo che anziché creare nuovi posti di lavoro sta cancellando quelli esistenti! Tassando le imprese, e con una riforma che ha irrigidito l'entrata nel mondo del lavoro, moltissimi contratti a tempo determinato andranno in scadenza e non potranno essere rinnovati da subito. Come può la Fornero non avvertire la responsabilità del fallimento senza pensare alle migliaia di giovani che resteranno senza un lavoro, anche a causa della sua riforma? Perché non chiede scusa, e con lei dovrebbero farlo i partiti che hanno approvato questa scelerata riforma del lavoro, e se ne va definitivamente a casa? E ancora, perché dobbiamo continuare a tenerci un ministro dell'Economia che sul piano economico e finanziario non ne ha azzeccata una? La sua audizione in Parlamento non ha convinto nessuno, tanto meno il presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino che, sempre in audizione parlamentare, ha detto che il mix "meno Irpef e più Iva" previsto alla Legge di Stabilità "appare sfavorevole per i contribuenti Irpef collocati nelle più basse classi di reddito (20 milioni di soggetti fino a 15.000 euro)". Se a questo si aggiungono le proposte già annunciate da tutte le forze politiche, che se approvate stravolgeranno l'impianto della Legge di Stabilità, non sarebbe proprio il caso che il ministro Grilli si dimettesse? La verità è che hai voglia a chiamarli tecnici, ma questi ministri del governo Monti sono attaccati alle poltrone con mani e piedi, e non le lasceranno sino all'ultimo minuto utile!