Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, ottobre 09, 2012

SE TOCCANO L'AUTONOMIA DELLE REGIONI PER NOI SARA' MOVIMENTO PER LA SALVAGUARDIA

di Giacomo Stucchi

Se le cose stessero così, se davvero il disegno di legge di riforma costituzionale del Titolo V al vaglio del governo contenesse certe misure (dall'introduzione della clausola di supremazia per le materie concorrenti tra Stato e Regioni al ritorno al controllo legislativo dello Stato di gran parte delle funzioni oggi di competenza delle Regioni), allora la Lega Nord si metterebbe di traverso per sbarrare la strada al ritorno del centralismo romano mascherato dal tecnicismo di un governo che ha fatto solo disastri. Il Titolo V va cambiato, lo abbiamo detto tante volte, ma non nel senso di un ritorno al passato, con lo Stato che controlla tutto e dirige ogni cosa. Quest'esperienza, per fortuna, l'abbiamo lasciata alle nostre spalle, ad eccezione del mostruoso debito pubblico (questa conseguenza purtroppo non passa con un colpo di spugna!) che quel sistema centralista ha prodotto e del quale ancora oggi paghiamo le conseguenze. Dinanzi alle degenerazioni che l'autonomia territoriale ha prodotto, soprattutto in alcune regioni del centro e del sud, è fuori discussione l'esecrazione totale per gli episodi di malaffare e di corruzione; ma questo non c'entra nulla con il federalismo e in alcun modo tali fatti possono essere letti come una diretta conseguenza del processo di decentramento amministrativo. Se solo questo governo ci avesse ascoltato, e in questi mesi avesse completato il federalismo fiscale e adottato da subito i costi standard, ladri e malfattori non avrebbero più potuto prosperare. Imputare oggi al federalismo certe storture è da irresponsabili, per non aggiungere altro. La strana maggioranza che appoggia il Professore non può avallare uno scempio costituzionale, qual è quello prospettato dal governo con la riforma del Titolo V, che mira a riconsegnare nelle mani dello Stato il controllo su tutto. Abbiamo già visto, in questi tristi mesi di governo Monti, quali disastrose conseguenze abbiano avuto sull'economia e sulla vita dei cittadini alcuni provvedimenti tipicamente 'centralisti' (dalla riforma delle pensioni a quella sul lavoro, dall'introduzione dell'Imu alla miriade di tasse introdotte dai tecnici), e posso assicurare che la Lega Nord si batterà sino all'ultimo minuto utile di questa legislatura per cambiarli in Parlamento; mai e poi mai, però, consentiremo a Monti di comandare a casa nostra. Se Palazzo Chigi intende proseguire sulla strada della restaurazione del centralismo la Lega Nord oltre ad essere movimento di dialogo e di confronto sarà anche, dentro e fuori il Parlamento, movimento per la salvaguardia della libertà.