Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, febbraio 19, 2013

CI MANCAVA SOLO PRODI, IL 'RITORNO AL FUTURO' DELLA SINISTRA E' GARANTITO

di Giacomo Stucchi

Ci mancava solo Romano Prodi per un perfetto ritorno al futuro del centrosinistra. Si sono riempiti la bocca con parole quali rinnovamento o rottamazione ma la verità è che se malauguratamente i cittadini dovessero portare Bersani a Palazzo Chigi di colpo si ritroverebbero catapultati nel passato. Magari con Massimo D'Alema o Vincenzo Visco alla guida di ministeri chiave, e con le solite immutate diatribe all'interno del variegato mondo della sinistra. Dicono di aver sottoscritto una carta d'intenti per andare d'accordo ma, anche se fosse vero, quest'atto non darebbe alcuna garanzia di un governo stabile e coeso. Vi ricordate il famoso programma dell'Unione? Avrebbe dovuto vincolare i partiti della sinistra che portarono nel 2006 al secondo governo Prodi, ovvero il più numeroso nella storia della Repubblica (102 tra ministri, viceministri e sottosegretari), e invece si rivelò semplicemente carta straccia, un inutile libro dei sogni tanto irrealizzabile quanto non condiviso. Dopo appena due anni di vita, e un'infinita serie di polemiche, la sinistra fallì miseramente nella sua esperienza di governo. Ad anni di distanza sono ancora fermi lì, con l'aggravante di dovere con molta probabilità non solo far convivere Vendola e la sinistra moderata, ma anche Sel con Monti, Fini e Casini. Insomma, Bersani potrebbe battere persino Prodi, sia nel numero di ministri che inevitabilmente finirebbero per affollare un suo ipotetico governo, sia per brevità di permanenza alla guida di un siffatto esecutivo che verosimilmente non andrebbe da nessuna parte. I centristi hanno infatti come unica velleità quella di sopravvivere, cercando di aggrapparsi ad alcune poltrone di salvataggio per evitare l'estinzione politica, e di sperare che Monti porti in Parlamento una pattuglia di deputati e senatori da poter offrire a Bersani, per la costituzione di un nuovo governo a sostegno delle banche e degli interessi centralisti e assistenzialisti di Roma. E' tutta qui la strategia della sinistra e d'altra parte i silenzi di Bersani in campagna elettorale, durante la quale non ha mai speso una parola per dire cosa farebbe davvero una volta al governo, sono più eloquenti di mille parole.