Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, marzo 05, 2013

A PALAZZO CHIGI PROVE TECNICHE DI ACCORDI AL RIBASSO

di Giacomo Stucchi

Le motivazioni ufficiali alla base della convocazione a Palazzo Chigi di Berlusconi, Bersani e Grillo non convincono del tutto. Ufficialmente infatti il premier in carica ha chiesto con una lettera di incontrare i tre leader per discutere dei temi all'ordine del giorno della prossima riunione del Consiglio Europeo prevista per il 14 marzo, ma considerato il modus operandi di Monti, che nella sua sciagurata esperienza di governo ha sempre fatto di testa sua (non ascoltando peraltro gli appelli della Lega Nord che lo ha sempre messo in guardia sugli effetti disastrosi che provvedimenti quali l'Imu e le riforme su pensioni e lavoro avrebbero avuto sull'economia reale), i retroscena politici potrebbero essere ben altri. Monti, dopo la batosta elettorale, ha un disperato bisogno di rientrare in gioco prima che i riflettori su di lui si spengano definitivamente; mentre il Presidente della Repubblica ha necessità di sondare gli umori delle forze politiche prima che il Parlamento riapra ufficialmente i battenti e, soprattutto, prima dell'inizio delle consultazioni ufficiali. Ma esigenze istituzionali o politiche a parte l'impressione è che si possa trattare solo del primo di una serie di incontri tra i vecchi alleati, con l'intento di arrivare a un accordo al ribasso, che piú che al futuro, miri in primis a salvare se stessi. L'accordo peraltro potrebbe essere favorito anche dalla grande confusione che regna nel M5S dove alle prime affermazioni dei neo parlamentari grillini (riunitisi a Roma anche per conoscersi), che non chiudevano del tutto le porte al governo tecnico, è poi seguita una smentita di Grillo sul suo blog che ha escluso ogni ipotesi di fiducia a qualsiasi tipo di governo tecnico; unitamente alla richiesta davvero singolare del prossimo capogruppo grillino al Senato, Vito Crimi, che su FB ha chiesto di essere lasciati in pace per un paio di giorni. Insomma, dopo quasi un anno e mezzo di governo dei professori, le lacrime e il sangue dei contribuenti vessati da un inaudito e inutile inasprimento della pressione fiscale, ma anche dopo una dura campagna elettorale che ha suscitato grandi aspettative di cambiamento, i cittadini potrebbero ritrovarsi a Palazzo Chigi una coalizione che, come nel gioco dell'oca, riporti tutti al punto di partenza.