Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, aprile 23, 2013

CON AMATO LEGA NORD ALL'OPPOSIZIONE


di Giacomo Stucchi

Quasi fosse un gioco dell’oca si ricomincia da dove si era lasciato tutto qualche giorno fa ma in condizioni diverse che consistono, in primis, nei pieni poteri di cui dispone ora il presidente rieletto, in secondo luogo nel potere di interdizione molto ridotto del Pd. Bersani infatti, con le sue dimissioni, non solo ha perso tutte le chance per poter continuare ad avere un ruolo di rilievo in questa legislatura ma ha anche ridotto, a chiunque nel suo partito gli succederà, ogni margine di manovra. Per la formazione del governo si è comunque aperta una partita dai ritmi serrati. Le stesso timing stringente impresso alla risoluzione della crisi politica la dice lunga sulla volontà del presidente Giorgio Napolitano di stringere i tempi, ma anche sulla determinazione dello stesso a far valere a pieno le sue prerogative costituzionali, compresa quella di sciogliere le Camere qualora non ci fossero le condizioni per la formazione di un nuovo governo. Un governo a guida Amato, o tecnico come quello di Monti, vedrebbe però la Lega Nord all’opposizione. Nel primo caso perché simbolo dello Stato centralista che ha messo le mani nei conti correnti dei cittadini con un prelievo forzoso, nel secondo perché si è rivelato incapace di venire incontro alle esigenze della gente comune limitandosi a tutelare gli interessi dei soliti poteri forti. Tuttavia qualsiasi governo si insedi a Palazzo Chigi il Carroccio non si metterà di traverso sulla strada della governabilità e anzi auspichiamo che si faccia presto e che non ci siano più tentennamenti di alcun tipo. Il nostro governo tipo deve adottare provvedimenti che favoriscano il lavoro, la creazione di migliori condizioni economiche per le imprese e le famiglie, una diversa distribuzione delle risorse sul territorio. Sul piano squisitamente politico non è un mistero il nostro progetto di costituzione della Macroregione del Nord, così come il completamento della riforma sul federalismo fiscale. Si tratta di novità epocali, coerenti con le esigenze di rinnovamento scritte nero su bianco dai dieci saggi, che cambierebbero il sistema da un punto di vista istituzionale, con la riforma del bicameralismo perfetto, ma anche da quello economico, con una diversa distribuzione delle risorse sul territorio.