Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

venerdì, maggio 10, 2013

SORGE IL SOSPETTO CHE IL GOVERNO TIRI A CAMPARE

Non sappiamo se l’annunciato ritiro dei ministri del governo Letta in un’Abbazia può davvero contribuire a far raggiungere loro gli obbiettivi annunciati al Parlamento e all’opinione pubblica, dopo il rinvio in CdM di importanti decisioni. Perché il punto è proprio questo, il governo in carica ha degli obiettivi da raggiungere o mira semplicemente a campare? Il quesito non è peregrino perché tra rinvii e sospensioni sorge il sospetto che c'è qualcuno nella grande coalizione che sta pensando di emulare deleterie pratiche politiche da prima Repubblica; a cominciare da quella per la spartizione delle poltrone istituzionali, cui nemmeno i “duri e puri” grillini si sono sottratti, alla quale assistiamo da giorni. Dei due principali partiti di maggioranza, però, quello messo peggio pare il Pd. Un partito dilaniato da mille correnti, che non riesce a darsi alcuna direttiva, difficilmente può incidere o determinare risultati di governo degni di nota. Prendiamo, non a caso ma per la gravità della situazione, la questione dell’IMU. I dati evidenziano come, oltre ai problemi per i proprietari di immobili adibiti ad abitazione, esistono anche quelli per le imprese che il prossimo 17 giugno, scadenza del primo versamento dell’odiata tassa per il quale al momento non è prevista nessuna sospensione, vedranno aumentare l’imposta per gli immobili strumentali alle loro attività in una misura che in alcuni casi sfiora il 200 per cento! Un aumento spropositato dovuto all’ effetto devastante di un duplice inasprimento della pressione fiscale, il primo provocato sui valori fiscali di questi immobili previsto nel decreto di montiana memoria e risalente a fine 2011, il secondo come effetto delle nuove aliquote locali operate dai singoli Comuni che, salvo rare eccezioni, si sono visti costretti a rivedere al rialzo. Insomma, una vera e propria mazzata che si abbatte su quelle piccole e medie imprese che hanno resistito alla crisi ma che adesso non hanno più liquidità per far fronte a questo nuovo aumento della pressione fiscale. Una situazione che diventa dramma soprattutto al nord, dove il tessuto produttivo da tempo vede chiudere una miriade di aziende sopraffatte dalla crisi ma anche dalla politica vessatoria del governo centrale.