Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

mercoledì, giugno 26, 2013

NON CI IMMOLIAMO SULL’ALTARE DEL RIGORISMO EUROPEO

di Giacomo Stucchi

L’auspicio espresso dal Presidente Giorgio Napolitano di una maggiore “continuità nell'istituzione governo” è del tutto condivisibile. La stabilità di governo però, oltre ad essere un valore aggiunto, e direi anche condizione indispensabile soprattutto in un sistema politico e istituzionale farraginoso come il nostro, non può essere fine a se stessa. In altre parole, un governo per legittimare la sua “continuità” deve anche fare delle cose buone per i cittadini, perché altrimenti non si capisce cosa ci stia a fare. Una domanda che sorge spontanea nel caso del governo Letta che, a quasi due mesi dal suo insediamento, è già deficitario su molti fronti. Nessuno chiede miracoli, tanto più in una situazione economicamente difficile qual è quella che viviamo da due o tre anni, ma proprio per questa ragione la prima cosa da fare, a nostro avviso, è quella di invertire subito la tendenza con cose concrete. Il balletto su Iva, Imu, riforma del lavoro e quant’altro, nel quale è costantemente impegnato il governo, non serve a niente. Aumentare di un altro punto l’Iva, peraltro, non porterà più soldi nelle casse pubbliche ma farà crollare ancora di più i consumi. Siamo in una settimana cruciale per il governo che vede l’accumularsi di molte scadenze su più fronti, tra cui quello del pacchetto di interventi sul lavoro. Dalle anticipazioni che trapelano, però, l’impressione è che le risorse che il governo prevede a sostegno dell’occupazione siano davvero troppo poche e destinate ad una platea molto ristretta del complesso mercato del lavoro. All’interno del quale ad essere penalizzati sono certamente i giovani ma anche quarantenni e cinquantenni che se perdono il lavoro rimangono fuori da tutto e per giunta in mezzo al guado: troppo avanti con l’età per inventarsi un altro lavoro e troppo giovani per guardare alla pensione. Dinanzi a questi problemi serve un governo con un piglio deciso, che faccia valere le nostre ragioni a Bruxelles e che dica una volta per tutte che senza il taglio della tasse si muore e che noi non abbiamo nessuna intenzione di immolarci sull’altare del rigorismo europeo.