Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

mercoledì, luglio 03, 2013

SENZA RIFORME FLESSIBILITA' DELL'UE SERVE A POCO

 di Giacomo Stucchi

L’annuncio dell’Ue di una maggiore flessibilità per i Paesi usciti dalla procedura di deficit eccessivo, anche se rimane l’obbligo di tenere il deficit sotto il 3%, pur  con le nuove regole per gli investimenti pubblici,  è certo una buona notizia ma non è, da sola, sufficiente a cambiare la nostra situazione economica. La decisione dell’Ue, infatti, arriva in un momento in cui le forze politiche chesostengono il governo appaiono avvitarsi sull’ennesimo dibattito che riguarda le riforme istituzionali. E’ vero che il ddl che istituisce il Comitato  per le riforme, approvato in Commissione AffariCostituzionali al Senato,  potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase, ma è altrettanto vero che ad accompagnare tale processo è al momento una certa confusione, che deriva anche  dai temi posti sul tappeto. In altre parole, discutere di presidenzialismo e forma di governo serve a poco quando le riforme veramente necessarie, quelle cioè in grado di modernizzare le istituzioni, sono altre  e riguardano, in primis, la fine del bicameralismo perfetto, l’istituzione del Senato federale, ildimezzamento dei parlamentari ma anche  una ridistribuzione delle competenze fra governo centrale ed enti locali. Ciò al fine di superare una serie di controversie in sede di Corte Costituzionale. Riforme, peraltro, strettamente connesse al buon utilizzo della maggiore elasticità riconosciuta dall’Ue sul bilancio dell’anno prossimo, ma speriamo anche su quelli futuri. Se tale possibilità, infatti,   verrà  sprecata dal consueto  sistema centralista,  che alimenta la voragine della spesa pubblica,  i sacrifici di milioni di cittadini e di imprese, che negli ultimi tempi si sono letteralmente svenati per pagare una miriade di balzelli, saranno vanificati. Insomma, una maggiore discrezionalità del governo nelle politiche di bilancio servirà a poco se contemporaneamente non si metterà mano a profonde riforme su tutta la spesa pubblica che, per quanto ci riguarda, solo con l’introduzione dei  costi standard potrà finalmente mantenersi  sotto controllo.