Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, settembre 03, 2013

SOLO DA PERDERE DA QUESTO GOVERNO MA OCCHIO ALLA MAGGIORANZA DI "SCORTA"

di Giacomo Stucchi

Non è un momento facile per nessuno ma tra le ragioni che alimentano l’ottimismo mi piace ricordare la certezza che esiste, ed è quanto mai concreta e forte, il popolo della Lega Nord. Sto partecipando, come ogni estate, a molte feste del nostro Movimento e ho trovato le sicurezze di sempre ma anche la speranza per il futuro. Voglio quindi ringraziare il nostro straordinario popolo per la dimostrazione di affetto, di vicinanza e di coerenza che da sempre lo caratterizzano e lo rendono unico. Siamo, e sempre lo saremo, un punto di riferimento. Detto questo, le buone notizie sul fronte politico finiscono qui. L’incapacità del governo Letta ad approvare provvedimenti strutturali e risolutivi, che diano cioè i loro frutti nel tempo e in modo irreversibile ma che siano anche in grado di invertire il declino economico, è ormai conclamata. Anche l’ultimo decreto sull’Imu, del resto, pare creare più problemi che altro. La caccia al tesoro sulle coperture finanziarie è già iniziata ed è certo che lascerà sul terreno molti scontenti. Insomma, alla luce degli scarsi risultati raggiunti, delle inesistenti prospettive di successo che sembrano prospettarsi per il futuro, ma anche a seguito del trattamento che il Pd gli sta riservando, il Pdl potrebbe togliere la fiducia a questo governo. Una decisione che, farebbe prendere in considerazione alcune “contromisure” che, in caso di crisi di governo, potrebbero rivelarsi determinanti. Non è un mistero, infatti, che se il Pdl dovesse staccare la spina al premier è quasi certo che sarebbero esperiti altri tentativi per trovare subito una maggioranza di “scorta”. Le fibrillazioni nei gruppi parlamentari grillini e la recente nomina di quattro senatori a vita, non certo vicini al centrodestra, sono segnali che si rilevano più eloquenti di mille dichiarazioni. Se Letta dovesse trovare il modo di succedere a se stesso si complicherebbe ulteriormente lo scenario, soprattutto per il Nord che da questo premier, sino ad oggi, non ha avuto risposte concrete.