Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, novembre 07, 2013

GIU' LE TASSE CON I COSTI STANDARD

di Giacomo Stucchi

Che nelle cancellerie europee pensino che il premier Letta  “ha tirato fuori gli attributi”, nel senso che ha saputo sfidare e sconfiggere il Cavaliere, è possibile; ma che questo stia servendo al Paese è tutto da dimostrare. Ne sono una testimonianza del resto gli  allarmi che tutte le forze sociali, dai sindacati agli imprenditori, lanciano a ritmo ormai quotidiano. Un  grido di dolore  che però trova  un governo molto impegnato a disquisire su quanta strada ha già percorso, o su quanto tempo gli resta ancora da vivere, e poco propenso invece a trovare soluzioni ai problemi di cittadini e imprese. Se ci concentrassimo su questo,  anziché   su altre cose pur importanti dai diversi punti di vista, e che vanno dall’amletico dubbio di che cosa accadrà nel Pdl al prossimo Consiglio nazionale o su che cosa farà Renzi da grande, forse sarebbe più facile individuare le soluzioni ai tanti problemi sul tappeto. Un caso concreto è, per esempio, l’accordo raggiunto in Conferenza Stato-Regioni sui costi standard nella sanità già dal 2013. Si tratta di una vittoria storica per la Lega Nord, che in tal senso si è sempre battuta dentro e fuori le aule parlamentari, ma anche di un’occasione unica per mettere in pratica una non più rinviabile razionalizzazione della spesa pubblica.  Un risultato che peraltro acquisisce un significato ancora più importante nello storico momento che vede le più grandi regioni del Nord, Lombardia, Piemonte e Veneto, nelle salde mani di una guida leghista. Se davvero questo governo vuole rendersi utile, al di là dei semplici compiti ragionieristici cui purtroppo da tempo l’Ue ha ormai ridimensionato le politiche economiche dei singoli Stati membri, e di conseguenza l’azione dei governi, si adoperi fattivamente affinché ci sia da subito una vera svolta. Le larghe intese, quindi, si adoperino per portare a regime, già nel prossimo anno, i costi standard nelle sanità regionali e non solo. Così facendo l’esecutivo raggiungerebbe due obiettivi: darebbe un senso alla sua esistenza ma, soprattutto, potrebbe davvero eliminare gli sprechi e ridurre, senza giochetti di prestigio, la pressione fiscale.