Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, febbraio 04, 2014

ANDARE DAGLI EMIRI CON IL CAPPELLO IN MANO NON BASTA

di Giacomo Stucchi
Il presidente del Consiglio Enrico Letta sta tentando di portare all'attenzione dell’opinione pubblica i presunti risultati raggiunti dal suo governo. In realtà, se davvero questi fossero stati conseguiti, soprattutto in materia di occupazione, riduzione della pressione fiscale, allentamento della disciplina di bilancio dettata da Bruxelles, ma anche maggiore sicurezza, i cittadini lo avrebbero capito da soli. Il fatto è che l’esecutivo in carica poco o nulla sta facendo per risolvere i veri problemi sul tappeto. Nell’azione di governo, peraltro sempre in secondo piano rispetto alle iniziative ad effetto del segretario del Pd Matteo Renzi, non c’è traccia di un solo provvedimento che vada incontro alle esigenze di famiglie e imprese. Anzi, sembra proprio che il governo ci provi gusto a mettere i bastoni tra le ruote a chi cerca di venire fuori dalle difficoltà: niente credito alle piccole e medie aziende ma un grande regalo alle banche con il provvedimento Imu-Bankitalia, approvato peraltro silenziando il Parlamento per non far scadere gli ennesimi provvedimenti beffa; strade delle città trasformate in far west, anche con assalti alle forze dell’ordine, e subito un provvedimento per svuotare le carceri e mettere in libertà delinquenti di ogni sorta; crolla il settore dell’edilizia, con la conseguente perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro, e si aumentano le tasse sulla casa. Insomma, non c’è un solo intervento del governo risolutivo dei mille problemi che assillano i cittadini. Inoltre, serve a poco andare con il cappello in mano negli Emirati Arabi per chiedere investimenti, quando poi i gruppi industriali annunciano di trasferire le sedi legali e fiscali all’estero, Confindustria lancia l’ennesimo grido di dolore affinché il governo faccia qualcosa per le imprese, l’Agenzia delle Entrate deve ammettere che il nostro fisco ci rende poco appetibili per gli investitori stranieri. Il problema, quindi, non è di comunicazione ma di un’azione di governo inadeguata e incapace a far uscire il Paese dalle secche nelle quali oltre due anni di larghe intese ci hanno condotto.