Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, febbraio 06, 2014

LA POLITICA "DOUBLE FACE" DI RENZI NON PUO' CONTINUARE

di Giacomo Stucchi

Se non fosse che parliamo di fatti serissimi si potrebbe dire che siamo davvero alle comiche! Un governo di larghe intese, nato per affrontare la grave crisi economica e guidato da un esponente Pd, non solo non risolve alcunché ma rischia di cadere proprio per mano del partito del premier. Insomma, siamo alle solite manfrine della politica romana che vorrebbe farci credere che il dibattito sulla legge elettorale, incardinato in tutta fretta in Parlamento, è frutto della volontà di creare un sistema più efficiente e più stabile. Qui di efficiente e stabile non c’è proprio nulla, anche perché la riforma del sistema di voto è legata a doppio filo con le sorti del governo e della Legislatura. Il segretario del Pd Renzi vorrebbe andare avanti con la sua politica “doubleface”, di lotta e di governo, ma si tratta di un atteggiamento machiavellico che, come dimostrano anche gli ultimi sondaggi, non premia. Alla favoletta che Letta procede a Palazzo Chigi, con l’ormai noto motto “cambio di passo”, mentre il sindaco di Firenze si cimenta con le riforme istituzionali, sembra non crederci più nessuno. In primis gli stessi elettori del Pd che probabilmente chiedono che Renzi si assuma appieno le sue responsabilità, oppure l’attuale governo è destinato a cadere molto presto. Un' ipotesi, quest’ultima, che aprirebbe molteplici scenari molto diversi fra loro: dalla nascita di un esecutivo Renzi, ad un Letta bis, con l’ingresso appunto dei renziani nella stanza dei bottoni. Comunque vada a farla da padrone sulla scena politica sono ancora una volta le ben note alchimie politiche da prima Repubblica. In tutto questo le gravi emergenze economiche, cui si aggiungono i gravi disastri naturali in molti territori del ord flagellati dal mal tempo, passano in secondo piano. Un nuovo mese è infatti iniziato e del famigerato contratto di coalizione per il 2014, che avrebbe dovuto rilanciare l’azione del governo, e con essa le sorti dell’economia, non c’è traccia e si parla quindi dell’ennesimo rinvio. Ma intanto passa il tempo e le uniche certezze sono quelle di un governo inconcludente, che pensa solo alla sua sopravvivenza e se ne infischia dei problemi dei cittadini.