Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, aprile 01, 2014

LE RIFORME A META' CHE SERVONO SOLO A RENZI

di Giacomo Stucchi

Le riforme annunciate dal premier rischiano di lasciare il Paese in mezzo al guado. Non vogliamo difendere lo status quo, certamente non potrebbe farlo la Lega Nord che in passato ha sempre cercato di riformare il sistema (anche con riforme costituzionali che la sinistra però ha osteggiato) e che continua a farlo anche oggi con le iniziative referendarie che raccolgono ovunque un largo consenso. Non si possono prendere in giro i cittadini. I dati forniti dall’Istat fotografano una situazione più che drammatica sul fronte della disoccupazione, ma i provvedimenti presi sino ad oggi dal governo sono solo delle mezze misure che non produrranno effetti significativi. Perché non pensare, invece, ad una totale revisione della legge Fornero? E invece no, si continua ad andare avanti con le riforme a metà. Come quella sul Senato, per esempio a dispetto del nome, il Senato delle Autonomie non è per niente rappresentativo degli interessi dei territori. E’ vero, mandiamo lì gli amministratori locali, già oberati da mille impegni, ma per fare cosa? Al momento, sappiamo solo che andranno a far parte di un’assemblea svuotata dei suoi poteri e delle sue funzioni; con dei senatori nominati peraltro dal capo dello Stato e dei quali francamente non si avverte la necessità. Prendiamo atto con favore dell’apertura del ministro per le Riforme Boschi alla possibilità di superare il principio in base al quale ogni Regione elegge lo stesso numero di senatori, per passare invece a una ripartizione proporzionale agli abitanti delle Regioni, ma c’è ancora molto da lavorare. Il sospetto però è che, dopo quella delle Province, anche per la riforma del Senato l’obiettivo del governo sia solo quello di andare avanti con mezze riforme che non risolvono i problemi, ma che hanno lo scopo di far credere all’opinione pubblica che il governo Renzi serva a qualcosa.