Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, giugno 17, 2014

BASTA CON GLI ANNUNCI, AVANTI CON LE RIFORME VERE

di Giacomo Stucchi

L’atteggiamento costruttivo della Lega Nord nei confronti del processo riformatore non è certo una novità dell’ultima ora. Da sempre, anche in questa legislatura, ci siamo confrontati  con chiunque avesse delle idee a riguardo; e non abiurando certo al nostro programma, che vede nel decentramento dei poteri e nell’adozione dei costi standard due punti cruciali. L’esperienza, poi, insegna che il Parlamento è per antonomasia il luogo ove abbattere, e non erigere, gli steccati.  Detto questo, però, il Carroccio non vuole, e non può, essere accostato  a chi (folgorato sulla via di Damasco, o forse su quella dei sondaggi non proprio favorevoli) si è convertito alle riforme solo negli ultimi giorni.  Renzi non confonda quindi la nostra disponibilità  al dialogo sulle riforme con la sudditanza politica; né pensi di mettere sullo stesso piano il nostro contributo al dibattito con quello di altre forze politiche, magari in cerca di una propria identità. In entrambi i casi il premier commetterebbe degli errori di valutazione che rischierebbero di far perdere altro tempo prezioso al Paese. La Lega non ha bisogno né di legittimazioni, avendole ampiamente  già avute nelle urne, né di uscire dall’angolo, avendo già un chiaro programma condiviso dagli elettori. Dopo  i ritardi  accumulati dagli ultimi governi succedutisi, che saranno ricordati solo per l’incremento delle tasse, siamo d’accordo sulla necessità di fare presto, ma guardando alle riforme vere e non più agli annunci. Non c’è solo la legge elettorale, sono prioritarie anche la riforma del Titolo V e l’introduzione dei costi standard nella Costituzione. Si tratta di cambiamenti  in grado di invertire da subito la rotta, sia sul fronte fiscale sia su quello dell’efficienza della macchina dello Stato; e sarebbe già un bel risultato.